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Aggiornato: 5 giugno 2025
La donna morta fu portata al cimitero colla sua candida veste di sposa; il bambino fu messo a balia; i Ravelli affranti dal dolore abbandonarono il paese, il povero esule rimase solo, fra una culla e una tomba, a piangere la sua cara compagna scomparsa;
fatt’ ha del cimitero mio cloaca del sangue e de la puzza; onde ’l perverso che cadde di qua sù, l
La giornata era grigia, senza sole. In quell'ora mattutina, pei viali del cimitero non si incontrava anima viva. Mia madre mi precedeva con passo affrettato. La modesta tomba di Fausta, era sparita sotto un gran cumulo di fiori; emergeva soltanto, tra le rose gialle e bianche, la breve colonnina sormontata da una piccola urna di porfido. Al cancello di ferro battuto si erano, torno torno, avviluppati rami di piante rampichine con penduli fiori di colore amaranto; otto grossi ceri gi
Quando Don Diego mise il piede in casa sua, Bambina si decomponeva, dopo quattro giorni in una specie di nicchia, cui lady Keith le aveva comperata, in una cappella di Confraternita al cimitero.
Se de la patria il giovanile e fresco disìo sale al mio cor come un incenso, tutta bianca nel sole io ti ripenso, piazza di San Francesco. Cresce fra le tue pietre, o solitaria, tranquilla l’erba come in cimitero.
I cavalli trottavano ora in piano, in direzione opposta a Nufenen. Erano le sei del pomeriggio e il sole si ritraeva man mano, lumeggiando le case più alte, il cimitero e la chiesetta di Splügen, senza malinconia, quasi con un senso largo di quiete abituale.
Nondimeno, sciolto il corteo, scambiate le parole d'uso e le strette di mano automatiche, egli entrò con Gustavo Aldini, Eugenio Bardelli e altri pochi nel recinto del cimitero, deciso a rimanervi sino alla fine. Vide calar nella fossa la bara, ahi così lieve a quelli che la portavano, udì il sordo rimbombo delle palate di terra gettate a colmar l'orribile buca, e il fruscìo delle ghirlande ammucchiantisi sul tumulo ove in brevi giorni le avrebbe arse il sole e sbattute la pioggia... E gli parve che di sotto a quei fiori, di sotto a quelle zolle venisse, fra timida e maliziosa, un'esile voce: Pap
Quando furono finite le esequie e mentre la processione avviavasi verso il cimitero, ne feci uscir Baccio con un cenno, e gli chiesi: Che cosa vi ha detto quell'infelice? Va via! mi ha detto, va via, e con una voce che mi ha fatto gelare il sangue nelle vene. E sì che le mie erano buone intenzioni; volevo strapparlo da quella scena.... Va via, mi ha detto, come a un cane!
Finita la cerimonia, la folla degl'invitati muove per uscire e il professore Cencetti si lascia trascinare, estatico, dalla corrente. Presso la porta, un parente della sposa gli si avvicina e gli dice: È stanco, professore? Un pochino: e lei? Così, così. Ah, io non ce la fo! Via si faccia coraggio. Ma lei.... va sino al cimitero?
Quest'oggi il calendario Segna il giorno dei morti, Il giorno in cui gli scheletri Han mistici conforti, Ed io, seguendo il popolo Come sopra pensiero, Mi trovo al cimitero Fra i cippi a vagolar. Qui tra le mute lagrime Delle madri dolenti, Tra gli ipocriti gemiti Degli eredi parenti, Tra i fiori che inghirlandano I cippi biancheggianti, Rovistando i sembianti, Comincio a meditar.
Parola Del Giorno
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