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Aggiornato: 24 maggio 2025


Scosse le orecchie, poi addentò beatamente quel torsolo bianco e succoso, vero cibo da ciuco malato, che non gli sarebbe toccato di certo, se quel ragazzo, cadendo dal carro, non avesse fatto accorrere l'ortolano lontano da' suoi averi. E, se mai gli asini pensano, dovette pensare che la provvidenza è grande.

Fu così, colla tempesta nell'anima, chiuso al buio, come un condannato o come un pazzo, senza dormire, senza prender cibo, senza svestirsi, colla febbre nelle ossa, il pianto in gola e la disperazione nel cuore, ch'egli passò due giorni interi. Non voleva veder nessuno. La gente gli faceva tedio e paura: non voleva essere compianto e temeva di essere deriso!

Questa, il vedemmo, avea generati, educati prima d'Augusto tutti i grandi del secolo ben detto «aureo», mal detto «d'Augusto». Sotto il quale o dopo il quale non sorse piú uno pari a quelli, non uno forse che sia poi stato detto «aureo». È accennato nel bellissimo opuscolo contemporaneo Della perduta eloquenza, è volgare ai nostri : le lettere si nutron di fatti gravi, importanti, da discutere, o narrare, o ritrarre in qualunque modo di prosa e poesia; ondeché, cessando ovvero i fatti, ovvero la libertá del discuterli o narrarli o ritrarli, ovvero peggio ed insieme i fatti grandi e la libertá, cessa il cibo, il sangue, la vita delle lettere; elle languono, si spossano, infermano talora fino a morte.

Papa Cibo non fu migliore, anzi peggiore del predecessore; nepotista al par di lui; e di piú, depravato di costumi, altra novitá, altro scandalo aiutato re e accrescitor del primo.

Splendean miti ed umani li occhi a l'ombra in guardarti; ed i figliuoli, alti e biondetti, sen venìano a l'esca de 'l cibo, come a 'l pan giovini cani. Forte ridevi tu quando a le mani i lor teneri denti ti mordevan con piani incitamenti. Tra la fronda eran queti li usignuoli ed i frassini intenti ascoltavan salire il dolce riso.

Con questo ti laverá, ti monderá de le peccata, de le tante scelleraggini; con questo ti pascerá e nudrirá, lasciandotilo, con la carne sua propria, ad essere tuo cibo di vita eterna.

Il desiderio di mangiar di grasso stuzzicava sovente i cittadini a procurarsi in varie guise l’autorizzazione del cibo proibito.

Pareva abbattutissimo; al pranzo scambiò con lei poche parole: di sera non volle prendere cibo e si mostrò d'umore così tetro, che a Loreta venne meno il coraggio di muovergli alcuna domanda. La mattina appresso, subito dopo che il procaccia di Tricesimo gli ebbe rimesse le lettere, fe' chiamare il famiglio Agnul: Attaccherai la Grigia col carrozzino piccolo.

Questa orazione vocale, facta nel modo che decto t'ho, giognerá ad perfeczione; e però non debba lassare l'orazione vocale, per qualunque modo ella è facta, ma debba andare col modo che decto t'ho. E cosí con l'essercizio e perseveranzia gustará l'orazione in veritá e il cibo del sangue de l'unigenito mio Figliuolo.

Guardava il cibo e dicea: Non ho sete; guardava il vino e dicea: Non ho fame; donde ridean le monacelle dame. Ma la calamitá raffinamento d'indomiti cervelli anch'esser suole. La bizzarra tra pensava drento che il gridar e il far forza erano fole. Io fingerò diceva cambiamento e nausea per il mondo, con parole; ben verrá il giorno della mia vendetta: il savio tempo e luogo e punto aspetta.

Parola Del Giorno

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