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Aggiornato: 24 maggio 2025
Dopo brevi momenti di conforto riarse in Olimpio la rabbia della fame e della sete; come fiera si slanciò sul paniere, nè Marzio avrebbe potuto impedirlo s'egli non era ridotto in cotesto stato di debolezza. Marzio lo ammonì che se non faceva senno, scampato dal morire di fame lo avrebbe ucciso il cibo.
Ma! è proprio vero che i dolori tolgono affatto l'appetito. In tutto il giorno non ho preso un boccone, e il cibo invece di solleticarmi, chè!... mi d
Mostra anzi di interessarti ai suoi lavori. Ogni lavoro d'uomo, per esser giocondo e fecondo, deve esser accompagnato dall'ombra del pensiero femminile. La donna deve essere sempre compagna nostra in ogni pensiero, in ogni opera di mano o di cervello. Essa è il sale d'ogni nostro cibo, la poesia d'ogni nostro travaglio.
Questa è quella bottiga, della quale ti feci menzione, che stava in sul ponte per dare il cibo e confortare e' viandanti e perregrini che passano per la doctrina della mia Veritá, acciò che per debilezza non vengano meno. Questo cibo conforta poco e assai, secondo el desiderio di colui che 'l piglia, in qualunque modo el piglia, o sacramentalmente o virtualmente.
vertù così per nimica si fuga da tutti come biscia, o per sventura del luogo, o per mal uso che li fruga: ond’ hanno sì mutata lor natura li abitator de la misera valle, che par che Circe li avesse in pastura. Tra brutti porci, più degni di galle che d’altro cibo fatto in uman uso, dirizza prima il suo povero calle.
E per cinque giorni non si cibò e invano i custodi lo tentarono presentandogli dei piatti appetitosi. Lo si dovette nutrir per forza. Man mano che si avvicinava il giorno fatale, la ragione di Cornetta vacillava. Il condannato ora piangeva e implorava le guardie di salvarlo, ora rideva e diceva che dovevano metterlo in libert
E il gran quadrupede rossastro risollevava il collo lentamente, triturando fra le mandibole laboriose il cibo.
Tè e latte, con qualche biscotto. Quantunque non avesse desinato prima di mettersi per via, sentiva di non poter prendere cibo. Aveva la gola stretta e la testa in fiamme. Dalle grandi arcate aperte sotto la tettoia veniva una brezza frizzante che gli faceva passare qualche brivido per il corpo senza rinfrescargli la fronte.
Si era lagnata della cella e del cibo, aveva chiesto di poter leggere e scrivere, aveva scritto infatti uno studio sull'emigrazione svizzera pieno di cifre e di notizie statistiche. Introdotta nel gabinetto della direzione, sedette a un cenno del Ferpierre sostenendone lo sguardo indagatore e incrociando le braccia.
Si pensava che le sue parole m'entrassero in corpo e mi servissero per cibo, o forse mi voleva far morire come quelli suoi popoli.
Parola Del Giorno
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