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Il sole, che dal meriggio in poi aveva lottato vittoriosamente con l'addensarsi delle nubi, ora era sparito sotto un fitto velo di nebbia, che cacciata da un'aria frizzante si stendeva rapidamente pel cielo. Il bravo Agnul, che come tutta la gente di campagna era pratico di queste sorprese del tempo, cominciò a guardarsi intorno impensierito.

Coricata nella sua stanza, mentre si ricorreva premurosamente a tutti gli espedienti consigliati dalla pratica domestica per simili casi, Agnul era corso al paese a cercarvi il medico.

Ma questo pericolo per fortuna fu scongiurato e in pochi minuti Agnul si trovò lesto con la carrozza, così azzimato e liscio nel suo abito da festa che la Vige, uscita ad accompagnare la signora, non si tenne dal fargli i suoi complimenti, cui egli bisogna dire anche questo mostrò di accettare con molta modestia, ma non certo senza una visibile soddisfazione.

Loreta non potè schermirsi. Era così naturale che non opponesse un rifiuto a quella profferta gentile, che ella rinunciò subito a farlo, tanto più che Agnul, il quale, al pari di tutti i contadini di quelle campagne, coraggioso d'indole si faceva piccino piccino durante le tempeste, le veniva da un pezzo ammiccando perchè ella acconsentisse. Di quel contrattempo il ragazzo a conti fatti avrebbe trovato motivo di consolarsi: alla fattoria un bicchiere di quel buono non gli sarebbe mancato, poi, dopo lungo tempo, non gli spiaceva niente niente di rivedere la sua vecchia nonna Mariute, l'unica parente che gli restava ed alla quale voleva bene a malgrado vivessero gi

Nel cortile il cavallo era attaccato. Ma Agnul, il fattore Beppo e le figlie di lui unitamente ad altri contadini, trovavansi a qualche distanza, raccolti tutti insieme dinanzi all'uscio d'una delle piccole case coloniche, presso il quale, sopra un ceppo rovesciato, sedeva la vecchia nonna Mariute. La vecchia parlava a lenta voce e pareva che tutti l'ascoltassero con profonda attenzione.

Il professore, lieto come un bambino di aver potuto trovare ancor libero il "loro posto di tutti gli anni" proprio sul colmo del poggio, in un punto da cui dominavasi stupendamente l'intero paesaggio, aveva fatto ad Agnul, che attendeva giù presso alla carrozza, il segnale convenuto; e il ragazzo, lesto come sempre, era salito a portare in due o tre volte i panieri delle provvigioni.

Come dev'essere buona! E uscirono dopo che il professore ebbe incaricato un guardiano della stazione di ritirare il bagaglio di Loreta e di recarlo poi in casa. Fuori, Agnul era gi

Agnul alzò la sua lanterna a livello del capo e Mattia notò subito uno strano sbigottimento ne' lineamenti del bravo ragazzo. Signor padrone, venivo in cerca di lei. Mi immaginavo ch'Ella potesse essere ancor qui, come ogni sera.... Non avrei potuto aspettare domani per dirle.... È una cosa tanto curiosa.... Ma via dunque, cosa è stato? Prè Zuan.... Ebbene? Povero prè Zuan! È tornato.

Pareva abbattutissimo; al pranzo scambiò con lei poche parole: di sera non volle prendere cibo e si mostrò d'umore così tetro, che a Loreta venne meno il coraggio di muovergli alcuna domanda. La mattina appresso, subito dopo che il procaccia di Tricesimo gli ebbe rimesse le lettere, fe' chiamare il famiglio Agnul: Attaccherai la Grigia col carrozzino piccolo.

Benone! esclamò il professore Mattia. Proprio quello che ci voleva! Il pasticcio di polenta che mi piace tanto e che la Vige quando vuole sa far così bene! Eh! oggi poi.... rispose la servetta tutta inorgoglita dagli elogi Agnul ha portato stamane dall'uccellanda dodici tordi così grassi e belli.... Vedr