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Il professore, comprendendo benissimo come il fattore, preso l'abbrivo, sarebbe andato chi sa fin dove con la litania degli omèi, stimò bene di tagliar corto con un saluto scherzoso, scotendo le redini sulla groppa del cavallino. Niente paura, niente, paura. A reviodisi, Beppo. Mandi, sior cavaliere.

Sai che ho ricevuto la visita del nuovo proprietario di Morò-Casabianca? Davvero? ella chiese con accento che voleva apparire tranquillo. , avrebbe voluto conoscerti. Si trattenne a lungo con me e promise di ritornare presto. Se sei rientrata per lo stradone di Tricesimo devi averlo incontrato, Partì di qua mezz'ora prima del tuo ritorno.... Nel carrozzino del fattore Beppo? Appunto.

Quella sera il solo Beppo pareva che, tanto per farla arrabbiare o per crescere il divertimento degli altri, si mostrasse incredulo di quanto ella veniva narrando, poichè appunto verso di lui ella rivolgevasi stizzosamente nel momento stesso in cui Loreta ed il conte uscivano dall'androne: Ridete, ridete voialtri!

Le due carrozze procedettero a passo spedito di conserva verso il palazzo e in meno di dieci minuti entravano sotto la vôlta dell'androne dove il fattore Beppo e le sue figliuole stavano attendendo. Il conte, che aveva aiutato Loreta a scendere dal carrozzino, ordinò rapidamente al fattore di provvedere ai cavalli; poi, con molto garbo, invitò la signora ad entrare.

Il Sant'Angelo volle accompagnare l'ospite fino al carrozzino e poichè egli vi fu salito accanto al fattore Beppo, che in quel frattempo s'era rinfrescato il becco con un buon bicchierone di vino preparatogli dalla Vige sotto la pergola, rimase a lungo sulla spianata dinanzi alla casa finchè il veicolo si perdette tra il verde della campagna alla girata del colle.

Strada facendo la Rosa mi raccontò che Beppo stava meglio e lo aveva saputo dalla moglie di lui che era venuta durante il pranzo a prendersi un cesto apparecchiato dall'Agata, nel quale c'era del brodo, del pane, del manzo, del vino e dei dolciumi pei bimbi. Così anche il povero convalescente e la sua famiglia avranno celebrato lietamente il Natale: e i miei ospiti avevano resa completa la loro letizia con un atto benefico, non essendo che gli egoisti che possano godere del loro bene senza farne parte a chi manca di tutto. A compiere la felicit

Beppo, il povero emigrato, era guarito, e per dargli lavoro vicino alla sua famiglia, lo prendemmo a giornata, e veniva occupato tutto il giorno con Martino a saccheggiare gli orti e il giardino de' miei suoceri. Mia moglie voleva abbellire la nostra dimora con piante robuste che producessero pronto effetto, e prendeva quelle che aveva educate con tanta cura nella terra paterna.

Meno male! esclamò allora il professore. Se tu sapessi quante volte il conte oggi stesso mi ha chiesto di te! Gli feci presente che vi dovevate essere incontrati ier l'altro sul crocicchio di Leonacco. Se ne ricordava. Però l'incontro è stato così momentaneo pare proprio alla svoltata dello stagno che egli nella rapida corsa de' due carrozzini non potè distinguere se non vagamente una signora con un velo in capo, e seppe dal fattore Beppo chi tu fossi, solo quando il nostro calesse era gi

Nel cortile il cavallo era attaccato. Ma Agnul, il fattore Beppo e le figlie di lui unitamente ad altri contadini, trovavansi a qualche distanza, raccolti tutti insieme dinanzi all'uscio d'una delle piccole case coloniche, presso il quale, sopra un ceppo rovesciato, sedeva la vecchia nonna Mariute. La vecchia parlava a lenta voce e pareva che tutti l'ascoltassero con profonda attenzione.

E quando, nel salire l'erta un po' faticosa che costeggia il palazzo Morò-Casabianca, il cavallo rallentò il passo, il fattore Beppo, uscito dal cortile al rumore delle ruote, s'avvicinò alla carrozza, per salutare la signora. Va a Moruzzo, contessina? domandò garbatamente, col berretto in mano. , a Moruzzo. C'è andato anche il signor conte Alvise.