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E certo, se vivesse oggi Margutte, mi adoreria come adoro lui: massimamente s'egli mi vedesse pelare e rassettare a la moderna le donne, le matrone e le massare et utriusque sexus fine ai vecchi. Ma di che vi ridete? de' miei fatti? Ridiam pur tutti. Io riderò de' vostri. Ah! ca! ca! Quanti augei perdegiornata! Oh! co! co! co!

AMASIO. Di grazia, non mi ingiuriar piú di quello che ingiuriata m'hai: ché se a mio padre non fussero noti gli miei andamenti e la mia vita che gli facessero fede della mia innocenza, mi faresti impazzir da dovero. ERASTO. Giá mi avveggio che ridete e volete accettar la veritá.

TRASIMACO. Son cosí in fatti, come vi paio in ciera. TRINCA. E bisogno che rida, per non andar in pericolo di crepare. TRASIMACO. Di che ridete? TRINCA. Di nulla. TRASIMACO. So che non sète matto, che di nulla ridete; ditelo, di grazia, se pur qualche obligo non contende questa mia curiositá!

Voi ridete; siamo dunque fuor di pericolo. C'era ella stata davvero, in pericolo? Io non ardirei di affermarlo. E forse, pensandoci su a mente fredda, non lo avrebbe creduto neanche Ariberti. Ma l

Che? ridi? ridete? In opera di cuocere vedrete chi sono!» A questo fare piacevole, mai più costumato da lui, la zia Maria e Margherita, si sentirono proprio rinate. Che tutto questo mutamento d'anima e di modi, venisse dal padre Anacleto? Che gli avesse toccato il cuore? Lo benedissero cento volte, la cieca avrebbe fatto di più, se il frate le avesse dato un barlume.

Voi ridete, notaio! egli riprese intanto che annodava i due nastri neri attaccati al collare del mantello. Ma il veleno protestante gi

Ve ne ha pregato il mio amico Marcello, che mi pare innamorato cotto di voi. Io, poverino, lo vedete, lavoro umilmente per gli altri. Pazzo! Ridete? Tanto meglio. Ciò vi aiuta a mostrare trentadue perle orientali. Ora, se io vi facessi toccar con mano che il Garasso è un furfante.... Non lo riceverei più!

Lei, per parlare con lui, si era alzata dalla sedia, si era messa all'angolo del balcone, curvandosi per veder meglio, e non li divideva che lo spazio di una stanza; le due case erano vicine. Vi basta? chiese Luisa ridendo ancora. Mai abbastanza. Sono un uomo morto, Luisa. Ma quando sarò da quattro giorni nella tomba come Lazzaro, veniteci voi e ridete; io risusciterò, ve lo prometto.

«Riposate, Elena; ormai veggo ch'è tardi per me apprendere fatte dottrine: il dolore sopprime la fede, almeno entro il mio spirito: a tempi più tranquilli serbo di chiamare alcun sacerdote sapiente.... Ridete, messer Ghino? e che pensate sia alchimia un sacerdote sapiente? Il mio Regno ne conta adesso, che la stagione corre contraria, meglio di cinquemila; or non volete che questo capitale renda l'uno per le cinque migliaia? , in verit

ESSANDRO. E l'altro mezzo assai peggio che vivo, anzi son morto tutto, e non ci è altro di vivo che il core, capace e pieno d'infiniti dolori. MORFEO. Siete forse stato in cucina, ché il fumo vi fa piangere? ESSANDRO. Voi ridete, ché non avete ancora inteso il vostro male. PANURGO. M'uccidete tacendo. ESSANDRO. Vuoi farmi un piacere, e te n'arò molto obligo? PANURGO. Voglio. ESSANDRO. Ammazzami.