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Aggiornato: 10 luglio 2025
Ah, i belli occhi d'indaco, sprazzi di faville d'oro! Ma c'erano anche delle lagrime, che inumidivano le ciglia, senza spegnerne il lampo. Sono stato dunque molto male? mormorò egli il secondo giorno di quella lenta risurrezione. Sì, povero Rizio! bisbigliò la cara donna, chinandosi ancora un tratto su di lui. E sono stata io, non è vero? io la cagione del tuo male!
Ed io, intanto, ringrazio il Signore che m'abbia dato un figliuolo come il mio Damiano: sì, che Lui ti benedica. A queste parole, il giovine sollevò la fronte rasserenata come prima; e parve, la sua mesta sembianza rischiararsi di quella luce interiore, che viene da un'anima pura e contenta. S'avvicinò alla madre; e chinandosi un poco, prese con riverenza la mano di lei, e la baciò.
Ascoltavano come lo stormire di una immensa foresta. Emilia si scosse la prima, bruscamente, atterrita. Udì le parole intime dell'uomo, e le interruppe con un grido, chinandosi su di lui: Ma io, io, non vi conosco, Cesare!... Io non so chi voi siate!... Che cosa avete fatto di me? È vero, disse il Lascaris. Hai bisogno del mio passato, Emilia, per giudicar del nostro avvenire.
Ci è qualcuno che preferisca appuntarsi la gardenia dalla breve vita all'occhiello e passeggiare in un microscopico e riarso square, anzichè nella piena campagna veder passare di lontano le fanciulle che vanno alla vendemmia, chinandosi sotto i curvi filari delle vigne?
Il velite si riscosse, guardò i suoi figliuoli ad uno ad uno, congiunse le mani, e mormorò quasi parlasse con sè medesimo: Era meglio vent'anni fa! Ma quando il prete, chinandosi sul letto e pronunziando le parole del mistero, gli ebbe pôrta la particola, rispose con voce forte e sicura: Così sia!
Ma la signora riconobbe il Santasillia e lo salutò chinandosi e voltandosi in atto molto amichevole. Era la Baby con Marco Baldi, Damonte e Scipio Spinola. Andrea, colto all'improvviso, rispose in fretta al saluto, e subito arrossì, provando un senso di dispetto. Come mai quel balordo di mio cugino la lascia sempre sola? E scosse il capo con aria di malumore.
Vieni, vieni, mi gridarono la mamma è qui, nella camera da letto. Vieni. E io varcai quella soglia palpitando più forte; mi trovai alla presenza di Giuliana sorridente e confusa: le gittai il fascio ai piedi. Guarda! Oh, che cosa bella! esclamò, chinandosi sul fresco tesoro odorante. Portava una delle sue ampie tuniche preferite, d'un verde eguale al verde d'una foglia d'aloe.
Il signor Duca?... chiese cautamente Drollino, chinandosi verso Battista. Genova?.. Sì, sì ripeteva con voce gorgogliante l'ubbriaco tanto bisogna che lo sappia.... un giorno o l'altro.... che la Russa.... E l'avvocato.... ah! l'avvocato!...
Grazie! rispose Aminta. Questo sarebbe anche il mio desiderio. Amo tua sorella; rispose Gino, chinandosi sulla sella e parlando a bassa voce, come se temesse di farsi udire dagli alberi della foresta. Oh, il gran segreto! esclamò Aminta, ridendo. Come? Gi
Egli s'accorse di aver passato il segno, si pentì d'aver tradito il malanimo dell'artista coscienzioso, disinteressato, modesto verso il sognatore spavaldo che vuol conquistare d'un sol colpo la gloria, e chinandosi sulla madre ne' cui occhi luccicavano due lacrimette, la baciò in fronte e le disse: Perdona, mamma, qualche volta si perde la testa.
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