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Aggiornato: 9 giugno 2025


Il successo era stato in questo mezzo udito gravissimamente dai Grigioni in Chiavenna, i quali in grosso numero trovandosi, ebbero tempo di pararsi in difesa, steccare gli accessi, farsi prestare dai Chiavennaschi giuramento di durare in fede. Ond'è che quella parte rimase immacolata di sangue.

Molto radicarono le nuove opinioni in Vicenza, ed un'accademia di quaranta si era radunata per prendere partito del come credere e adorare. Inquisizione ecclesiastica non tollerava Venezia, ma i suoi inquisitori di Stato colsero cotesti novatori, e fecero strozzare Giulio Trevisani e Francesco di Rovigo: gli altri scamparono a rotta. Fra i quali Alessandro Trissino con altri riparò a Chiavenna, donde scriveva al concittadino suo Lionardo Tiene, perché con tutta la citt

Quasi contemporaneamente al suo ritorno a Musso giunse la notizia che i Grigioni, eccitati da messi e lettere del Duca e del De-Leyva, incominciavano a muoversi ed adunarsi dandosi posta a Chiavenna: tale novella, sebbene riuscisse grave al cuore di Gian Giacomo, pure non lo fece smarrire, poichè aveva poco addietro ricevuto un foglio da suo cognato il Conte d'Altemps, in cui lo avvisava avere assoldato il numero convenuto di schiere tedesche, ed essere queste pronte a mettersi in cammino alla volta d'Italia al primo aprirsi della stagione onde unirsi a lui.

Ivi ottennero di formare una chiesa, diretta in prima dal Beccaria, il qual poi tornò fra i Grigioni a Mesocco, diffondendovi le sue dottrine, finché sturbatone da Carlo Borromeo nel 1561, si ritirò a Chiavenna. A Zurigo gli successe nel 1555 Bernardino Ochino, famoso cappuccino da Siena che aveva errato per Germania e per Inghilterra, applaudito e perseguitato. Ivi stesso ebbe cattedra di teologia e d'ebraico Pietro Martire Vermiglio, che gi

A quelle chiese aveva servito di molta dottrina Scipione Lentulo napoletano, e quando Emanuele Filiberto duca di Savoja cominciò acerba persecuzione contro i Valdesi, egli molto soffrì, indi ricoverò a Sondrio, poi a Chiavenna, coltivandovi le nuove credenze in compagnia di Simone Fiorillo, pur napoletano.

Il giorno dopo l'incorporazione della Valtellina e delle contee di Bormio e di Chiavenna nella Lombardia austriaca, che fu il 16 d'agosto del 1815, un bando novello del maresciallo Bellegarde annunziava ai Lombardi che, mossa dal sentimento di predilezione sempre mai dimostrato a' suoi Stati d'Italia, S. M. Imperiale e Reale erasi degnata di porre l'ultima mano all'adempimento delle benefiche sue intenzioni, formando coi detti suoi Stati un regno Lombardo-Veneto.

Io poi, gli disse in ultimo, terrò d'occhio il corso dell'Adda e del lago, e da qui a Chiavenna, in varj punti, porrò uomini fidatissimi, pei quali rapidamente ci possa giungere la prima notizia della tua comparsa, e così io, il Mandello e la gente ti moviamo incontro senza perder tempo. Mi pare che tutto sia disposto con ordine, onde si può sperar bene.

All'alba tornò Manfredo dove stavano accampati i suoi, disse loro poche ma efficaci parole, promise non sarebbe tornato che per condurli a tentare le sorti, ed esortatili a star pronti alla prima chiamata, li lasciò nuovamente per ricondursi a Chiavenna, d'onde colla Ginevra e l'Elia si trasferì alle sponde del lago quel stesso. Non aveva voluto si fermasse la Ginevra in quella citt

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