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Aggiornato: 13 ottobre 2025
Questa idea gli infocò le vene; sentì un brivido caldo salire dalle reni alla nuca, e, spronato dal desiderio, sorvolò su la insignificante cerimonia ufficiale delle nozze e sul breve viaggio, per correre con l'imaginazione al momento in cui si sarebbe trovato solo, libero e padrone di lei, nella suntuosa e poetica sua villa su le rive del Lario.
Il vento che passa per le fessure delle imposte, che s'ingolfa pei corridoi, ha dei suoni gravi e lunghi come quelli dell'organo. Che vista! Nella notte profonda, le immense finestre della cupola si disegnano vivamente illuminate. La luce non è eguale, ma vacillante come se delle grandi ombre errassero tutt'intorno. Quale cerimonia si celebra a quest'ora nella chiesa?... La chiesa è vuota.
Ella è molto bene, così, e ci farebbe torto a volersi mettere sulle cerimonie. Via, ci contenti, e venga com'è. Gino si acquetò, vedendo che la miglior cerimonia era lì per lì l'obbedienza. E il signor Francesco, presolo amorevolmente per il braccio, lo condusse verso l'uscio. Mi permetta allora, riprese Gino, che aveva sempre bisogno di qualche cosa, mi permetta allora di dirle il mio nome.
Poichè l'istinto del bene vi ha qui riuniti innanzi l'ora prefissa parlò la sposa del ministro noi compiremo la cerimonia in questo luogo. Fratello Consolatore sar
«Lasciai, la sera stessa, un biglietto dal portiere del conte, e il domani, alle sette, insieme col barone Narconi, passai da casa sua. Fummo introdotti in una sala di studio e il domestico passò ad annunziarci. Aspettammo, aspettammo: non veniva nessuno. Ci guardavamo l'un l'altro, non sapendo che cosa pensare. Ad un orologio vicino suonarono le sette e un quarto. E non veniva nessuno. È difficile farsi un'idea dell'imbarazzo in cui lo stranissimo caso ci metteva. Bisognava prendere una risoluzione mi avvicinai ad un bottone di campanello elettrico e suonai. Lo stesso domestico riapparve. «Avete annunziata la nostra visita?» «Immediatamente.» «Il signor conte è levato?» «Signor sì.» «Allora, ripassate a dirgli che non c'è tempo da perdere....» Dopo qualche minuto, la porta si schiuse, ed il conte apparve. Si avanzò, lentamente, e con un tono di cerimonia, come dinanzi a degli sconosciuti, ci disse: «In che cosa posso servirli?...» Non mi perdo in commenti da darvi un'idea della nostra stupefazione, più che stupefazione, cominciava ad essere sdegno. «Ma, scusi, iersera io le scrissi che lo scontro sarebbe avvenuto stamani alle 8!» «Ah!» fece egli, e pareva cascasse dalle nuvole! Aveva ancora gli stessi abiti della sera, era evidente che tutta la notte non si era svestito. «Tutto è pronto disse il barone e sono gi
Il papa prese il libro aperto dalle loro mani, lesse alcune parole e disse: «Noi confermiamo ma non approviamo» dopo di che lasciò cadere a terra il libro, e proseguì la sua strada. Fu questa l'ultima volta che la cerimonia ebbe luogo; da allora in poi venne soppressa, o perchè progredito lo spirito dei tempi, o per altre ragioni a noi ignote.
Questa parola s'è pur dovuto scriverla, poichè nemmeno la più piccola apparenza di cerimonia civile o religiosa li aveva uniti. Ed essi si permettevano pel momento di assaporare tutta la felicit
Si torna allo stile di cerimonia, a quanto pare. Donne, donne, avrò io sempre a provarvi mutevoli, fugaci come l'onda? Questo pensò, e frattanto si avvicinò a lei per stringerle la mano; ma il pensiero comandava agli atti, e la sua mano freddamente toccò la mano di Luisa, senza quella pressione che dice tante cose nel fuggevole ma veemente scocco di una scintilla elettrica fra nervi e nervi.
E per vero il papa ne' suoi processi contro Pietro, ricordando di avergli vietato di nominarsi re di Sicilia e di servirsi del suggello reale con tal nome, e accagionandolo fin delle più minute colpe, non toccò mai del coronamento; nè abbiamo memorie di scomunica al vescovo che il coronò, quando ci restano quelle fulminate contro i prelati che fornirono tal cerimonia con Giacomo e Federigo.
Fatta questa deliberazione, si sentì più libero da quel lato. La sera andò dalla marchesa Ginevra, ma senza aver agio a dirle una sola parola che non fosse di cerimonia. L'imminenza della morte gli avrebbe dato quella sera l'ardimento d'un supremo colloquio; ma c'era conversazione fiorita; il De' Salvi, il Cig
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