United States or French Polynesia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Qui, nel momento in cui l'uomo poderoso prende il mare, per tentare gli Dei per la seconda volta, a me sembra che una voce gli gridi dietro: «La triste, eterna legge del fato dispone per tutte le cose, che quando esse hanno raggiunto l'apice, ricadano nel fondo più presto di quanto sono salite». La voce è quella di Seneca, di quell'antico uccello della disgrazia, che ha un diritto speciale di lanciare dietro a Napoleone questa massima, poichè egli vide finire in modo terribile i grandi della terra, l'imperatore Tiberio, l'imperatore Caligola, l'imperatore Claudio e Cesare Germanico, poichè egli rimase per otto anni in esilio in Corsica e studiò la saviezza e conosceva la natura per esperienza profonda, e così poteva predire pure la fine delle cose napoleoniche.

Caligola aveva commercio con Lepido, col commediante Maestus ed ancora con altri, operando reciprocamente. Valerio Catullo gli rimprovera pubblicamente di aver disonorata la sua gioventù.

Ella narrò a Virgilio L'egloghe e l'epopee; Apprese in versi a Orazio Le proverbiali idee; E rizzò terme e templii, E circhi e colossei, E sogghignò agli Dei, Agli aúguri, agli altar. Dai lidi della Nubia Chiamò il pardo e il leone; Tolse a femminee viscere Caligola e Nerone; Rovesciò il bianco pollice In faccia ai moribondi, E chiese se altri mondi Eran da conquistar!...

Petronio rimase commosso e scrisse all'imperatore per distoglierlo dalla sua idea. L'amico d'infanzia di Caligola, il re Agrippa, si recò egli stesso a Roma ad intercedere in favore del suo popolo. Narra Filone che il suo terrore per la minacciata profanazione del tempio, fu tanto, che fu portato via svenuto, e poi cadde in una pericolosa malattia.

Caligola aveva desiderato al popolo romano una testa sola, per recidergliela con un colpo; il Conte Cènci avrebbe voluto stritolare il sole. Povera creta! Se il sole si accostasse, la cenere della terra non occuperebbe spazio nell'universo.

Filone fu inviato, nell'anno 40 dell'èra cristiana, dagli ebrei di Alessandria, alla testa di un'ambasceria, all'imperatore Caligola, per protestare contro le crudeli persecuzioni che essi soffrivano da parte degli abitanti di quel grande centro commerciale. Egli narra come Caligola ricevesse questa deputazione nelle sua villa di campagna: l'imperatore correva come un pazzo da una camera all'altra, dando ora ordini di nuove costruzioni, ora per far disporre e collocare antiche imagini, mentre gli ebrei lo seguivano attraverso la casa, fra le risa dei presenti. L'imperatore poi domandò loro con scherno perchè non mangiassero carne suina. «I gridi ed i fischi di quelli che ci beffavano dice Filone erano così forti, che pareva di essere in un teatro». Abbiamo, dunque, fin dall'antichit

Infine scrisse a Caligola una splendida lettera, in seguito alla quale il pazzo tiranno, cui il mondo intero elevava templi, altari, statue, abbandonò l'idea di far innalzare la sua effige nel santuario di Gerusalemme.

Volgendo però la faccia alla stanza dove lasciava la figlia, anzi l'anima sua, senza poterla aiutare vedere fino a sera, dacchè tutti andavano seco lui, scoppiò in un gemito, e forse scoppiava anche in pianto; ma lo trattenne, udendo moltiplicare le scede degli sbirri non solo, ma di quanti altri ancora l'accompagnavano. Certo i suoi labbri non proffersero il voto di Caligola, ma il suo cuore desiderò che il popolo romano avesse un capo solo per troncarglielo di un colpo. Mentre così da Corte Savella lo traevano a Tordinona, fortuna volle che s'imbattesse in un fratello della Misericordia fuori di servizio, il quale sovente aveva veduto ed udito esercitare con carit

Bruto e Catone sulla terrazza pigliavano tabacco sorridendo. Sono essi? disse Catone nel vedere i due legati a non molta distanza. , sono essi: possiamo dirci fortunati; scena così bella chi sa se vedremo più mai? Io credo che Nerone e Caligola dall'alto dell'anfiteatro non abbian veduto così strano spettacolo. Allora erano le tigri che si slanciavano sopra i condannati, adesso la plebe.

Qui si sprofondava nella dissolutezza Caligola; egli aveva una speciale predilezione per Anzio ed aveva anzi formato il disegno di venire a stabilircisi: qui festeggiò le sue nozze con la bella Lollia Paolina.