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Aggiornato: 23 giugno 2025


Si era in aprile e nel teatro senza apertura si appesantiva un'aria calda e greve; i lumi a petrolio fumigavano un poco; per l'atmosfera della sala lunga e stretta si diffondeva una leggiera nebbiolina; i monelli del lubbione avevano tolta la giacca ed erano rimasti democraticamente in maniche di camicia; la platea si vuotava e nei corridoi angusti girava l'acquaiolo, annunziato dalla monotona voce e dall'acuto odore di anici.

I fumi del vino e l'atmosfera calda del locale, perchè poco aerato, facean gradito ai nerboruti interlocutori, lo starsene in maniche di camicia, e anche colle maniche rialzate sino all'ascella: licenze non vietate nel locale, veramente plebeo, e che servivano pure a facilitare una partita alla morra, ciocchè si eseguiva spesso, anche per nascondere alla moltitudine, sotto il manto del divertimento alcuna deliberazione importante. La terribile setta della camorra non ammetteva indugi. Potevasi, per esempio, giungere al banco della bella Giovanna, essendo profani, bevervi o mangiare qualche cosa seduti sulle panche e tavole esterne di cui gi

È permesso? Avanti. Oh, signor Morelli! che buon vento?... È la signora Wilson madre, che mi accoglie con tanta cortesia, levando gli occhi e la mano dal suo telaio da ricamo. Stringo quella mano che ella mi offre, e prendo la sedia che mi addita vicino a lei; una sedia ancor calda delle fiamme di Filippo Ferri. Egli stesso vien subito in ballo.

Egli si sforzava di comprimere nel suo seno una specie d'inquietudine, che si tradiva fuori per un rianimamento inusitato delle guance ed una respirazione più calda e più celere. Le sue pupille, or ora opache, scintillavano adesso. Egli avviluppò del suo sguardo la giovinetta, cui mistress Grown conduceva.

; rispose Parri volgendosi a lui; ma lo ha fatto con una frase più calda. Morrei contento, mi disse, morrei proprio contento, se Spinello mi desse prova d'aver risanato lo spirito. Povero padre! esclamò Spinello, sospirando. Poterlo!

Il quale non pare avere alcuno ordinato movimento, come gli altri hanno, percioché non viene da diterminata parte, ma essendo la esalazion calda e secca, ché dalla terra surge in alto, pervenuta alla freddezza d'alcun nuvolo, e da quella a parte a parte cacciata, diviene vento; il quale, dove s'ingenera, prende moto circulare, e per questo non è universale, anzi è solamente in quella parte dove generato è, intanto che in una medesima piazza noi il vedremo in una parte di quella e non in un'altra; e, percioché la esalazione è a parte a parte repulsa dal nuvolo, il veggiam noi per certi intervalli far queste circulazioni sopra la terra.

E subito dopo provai un secondo sentimento, forse più dolce del primo. La mano sinistra del grande poeta raggiunse la destra, e la mia mano calda e tremante rimase per qualche momento tra le sue. Seguì un breve silenzio, durante il quale sentii il suono del mio respiro, come se avessi fatto una corsa.

Il sole era alto ed innondava il deserto di sua luce gialla, festosa, calda, e a quella luce egli vide attorno a degli uomini sbarbati, nell'odiato costume romano, udì le loro risa di scherno e si vide strette le mani da pesanti catene. La predizione della cometa si era avverata. Era prigioniero, era schiavo. Cercò di spezzare quelle catene; invano.

Il libro è piccolo di mole, ma grande per le memorie che suscita, per le simpatie che inspira, pei ricordi che evoca. Alla narrazione appassionata di Ernesto Pozzi, l'arte ha voluto aggiungere, colla patriottica matita di Sebastiano De Albertis, l'Orazio Vernet della nuova Italia, una nota calda e generosa. La penna, il pennello e la spada si sono stretti in un abbraccio ineffabile. Il volontario di Milazzo, di Mentana e di Digione ha scritto. Il soldato delle Cinque Giornate, della campagna 1848, di Varese, S. Fermo, 1859, e di Bezzecca nel 1866, ha disegnato. Due generazioni si sono alleate per questo volumetto, che a noi, sul tramonto, rammenta un'ora entusiastica della giovinezza perduta, e che ai venturi, pei quali la storia d'Italia sar

Non poteva fare un passo: quella cameretta piccola, elegante, calda come una serra, era troppo piena di lei, del suo tepore odorante, della sua bellezza, della sua giovinezza, dei suoi capelli biondi.

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