Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 8 giugno 2025
Ma questo palazzo, se la tradizione non è bugiarda, fu testimonio di una comica avventura seguita a Napoleone il Grande. Durante il suo brevissimo soggiorno in Utrecht egli occupò la camera da letto di suo fratello Luigi, ch'era attigua alla stanza da bagno. Si sa che, dovunque andasse, conduceva con sè un servitore, il quale aveva l'esclusivo incarico di tenergli pronto un bagno per qualunque ora del giorno e della notte. La sera ch'egli arrivò ad Utrecht, di malumore, come fu quasi sempre in Olanda, andò a letto per tempo, e lasciò, se per inavvertenza o per proposito la tradizione non lo dice, la porta della camera aperta. Il servitore del bagno, ch'era una buona pasta di brettone, dopo avergli preparata la tinozza in un'altra stanza, se ne andò a letto egli pure, in un camerino poco lontano dalla camera imperiale. Verso la mezzanotte si svegliò improvvisamente assalito da quei dolori che impongono di pigliare la via più breve per arrivare alla mèta, saltò giù dal letto, e in camicia com'era, e pien di sonno, si mise a cercare la porta tastoni. La trovò; ma per il suo malanno, non conoscendo bene il giro delle stanze, invece di riuscir dove voleva, capitò dinanzi alla porta dell'Imperatore. Sospinse, la porta s'aperse, entrò, ed entrando, rovesciò un seggiolone. Una voce terribile, quella voce! gridò: Chi è? Il povero giovane, agghiacciato dallo spavento, si sforza di rispondere, e la parola gli muore sulle labbra; tenta di uscire per dove è entrato, non trova più la porta; sbalordito, tremante, cerca un'uscita da un'altra parte. Chi è? ripete l'Imperatore con voce tonante, balzando in piedi. Il servitore, affatto fuor di sè, gira, tasta, inciampa in un tavolino, rovescia un'altra seggiola. Allora Napoleone, non dubitando più d'un tradimento, afferra il suo grosso orologio d'argento, si slancia addosso al malcapitato, lo agguanta alla strozza, e gridando aiuto con quanta voce ha nella gola, gli martella la testa di formidabili colpi. Accorrono i camerieri, i ciambellani, gli aiutanti di campo, il prefetto di palazzo colle spade e coi lumi, e vedono.... il Grande Napoleone e il povero servitore, in camicia tutti e due, in mezzo a uno scompiglio di casa del diavolo, che si guardano a vicenda, l'uno in atto di profonda meraviglia, e l'altro in atto di preghiera supplichevole, come in una pantomima da teatro. Si sparse la voce dell'avvenimento nella citt
Fece colla sposa un brevissimo viaggio di nozze, perchè i suoi mezzi e l'impiego non gli permettevano di prolungarlo e perchè, come padre affettuoso e compreso del suo dovere, non voleva lasciar lungamente due giovinette sole.
È venuto ad avvertirmi.... Prontissimo, facendo un passo verso di lei. Non dite. NICOLETTA non ebbe il tempo di udire le parole di RAIMONDO, getta un piccolo grido, e prosegue, affannosa, spaventata al telefono. Un duello?! RAIMONDO ha un gesto d'ira, di dispetto e si ritrae. Hai detto un duello? Brevissimo silenzio. No, non sapevo, non.... Silenzio breve. Che non veniva a colazione. Con chi?
|La Signora|. E poiché mio marito l'avrá riletto, spero che vorrá disdirsi d'una cosa detta da lui solo per sbaglio di memoria, del quale per altro fo io le scuse al signor Grisostomo. |Grisostomo|. Ella, madama, è troppo gentile con me. Gliene rendo grazie. |Grisostomo|. Il dramma è preceduto da un prologo brevissimo in forma di dialogo tra l'impresario del teatro ed un'attrice.
Dopo aver esaurito nel brevissimo viaggio ogni splendore, si annientano, spariscono nella voragine: ma il cielo resta sorridente, il mondo non le compiange, qualche volta le invidia, esse che compensarono in un solo istante di passione tanti anni vuoti ed inerti.
E tutto questo in brevissimo spazio di tempo, senza strepito, o con pochissimo, che il vento non lasciò giungere fino alla sala di guardia; la quale era sulla fronte del castello, tra la saracinesca e il ponte levatoio, secondo il costume d'allora.
Lo stesso bisogno ch'ella avea di rilevarsi qualche poco dallo spasimo morale ond'era oppressa, era quello che la persuadeva a prestar fede a quelle voci, ma fu un brevissimo sollievo dal quale ricadde poi in un'angoscia più cupa della prima; che pensando all'indole inesorabile del Lautrec, e in parte sapendo quanto era avvenuto tra colui e il suo Manfredo, s'accorgeva dell'inefficacia di quei voti, onde d'ogn'intorno le venivano i gridi.
Il carceriere, a cui quel brevissimo indugio era parso un'eternit
Il primo verso, brevissimo di solito, contiene il nome di un fiore; gli altri due, endecasillabi, esprimono il pensiero, in modo che l'ultimo verso rimi col nome del fiore, e quello di mezzo finisca di solito, con un'assonanza: Io benedico della rosa il fiore; Quest'è la sorte delle cose care; S'acquista in pianto e si lascia 'n dolore.
Ti ricordi ancora? Vieni! ella disse con la stessa voce ansante. Gettò sulla tavola alcune monete d'argento, e quasi trascinando Bruno, uscì, salì nella carrozza; e durante il brevissimo tragitto dal caffè a casa, prese le mani del giovane, dicendogli: Brunello, bambino caro, amore mio!...
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca