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Aggiornato: 9 giugno 2025


Percorse due o tre sale sontuosamente arredate, nelle quali se ne stavano contegnosi e muti una dozzina di antenati d'ambo i sessi; sulla tela, s'intende. Lorenzo Salvani fu guidato alla camera dell'amico, più che dagli atti ossequiosi del servitore, dalla voce medesima del Pietrasanta, il quale gridava dalla sua cuccia: Siate il benvenuto, amico Salvani!

I nostri soldati, seduti sotto i festoni delle viti, piluccavano beatamente i pingui grappoli pendenti di zibibo, a titolo d'antipasto. Lo stato maggiore entrò nell'osteria. L'oste ci attendeva sulla porta con uno schioppo da caccia a due canne e col cappello in mano. Datoci con lieta faccia il benvenuto, soggiunse: Eccellenze! viva l'Italia!

Benvenuto gli mise una mano su la schiena. A proposito disse: vogliam discorrere di qualche cosa. E non farmi il gradasso, vedi, perchè con un calcio io ti mando a Bondione e t'insegno a trattar con la gente... Maometto si rizzò. Questo poi... ci spiegheremo un poco, vecchio barbogio. Spieghiamoci pure aggiunse l'altro. Io ti ripeto che non ho paura di nessuno.

Il burchiello si accostava alla scogliera, portando il fratello di Fiordispina. Ebbene? gridò Aminta. Non venite a darmi il benvenuto nella vostra isola? Gino accorse, stese la mano ad Aminta, lo abbracciò stretto e lo baciò su ambedue le guance. Era anche la sua risposta alle ultime parole di Fiordispina.

Il Picchiasodo, per far conoscere la sua condizione più umile rispetto al suo nobil compagno, si era fermato sui due piedi, ma colla berretta in capo, da soldato e non da servitore, a poca distanza dall'uscio. Siate il benvenuto, messere; disse il marchese Galeotto al nuovo venuto, per offrirgli occasione a parlare; e che cosa recate al Finaro?

Mi salutò con un cenno del capo, come uomo che non è troppo avvezzo agli omaggi; e come ebbi posto piede nell'anticamera, mi rivolse la parola con accento gutturale in un linguaggio tra lo spagnuolo e l'italiano. Sia il benvenuto nella casa del mio signore il visitatore del mattino. Poi senza dir altro mi accennò una sedia e si allontanò.

Ohè... che c'è di nuovo?.. e quando mi vide seduto in un angolo, mi fece una riverenza. È il signor Daniele Carletti.... Ah... benvenuto, signor maestro, sta bene? mi chiese come se fosse una vecchia conoscenza. Grazie, sto benissimo....

D'Esclot, cap. 64. Cronica di Morea, lib. 2. Gio. Villani, lib. 7, cap. 57. Paolino di Pietro, in Muratori R. I. S. tom. XXVI, ag. Montaner, cap. 71. Benvenuto da Imola, comento alla Divina Commedia, al verso: Cantando con colui dal maschio naso. Purgat., c. 7.

L'Ambasciatore, accompagnato dall'interprete, col capo scoperto, s'avvicinò al Sultano. Questo gli disse in arabo: Benvenuto! Benvenuto! Benvenuto! Poi gli domandò se aveva fatto buon viaggio, e s'era stato soddisfatto del servizio della scorta e del ricevimento dei Governatori.

Lo trovò infatti, sebbene molto sparuto, pure col viso sereno e lo sguardo limpido e vivace come non si ricordava di averlo veduto mai, un sorriso si disegnava sbiadito sulla bocca, e la sua voce, nel dargli il benvenuto, fu calma e lieta. Ma pur troppo, l'illusione non durò che pochi istanti. Appena gli ebbe parlato per qualche tempo, si accorse del disaccordo che vi era nelle sue facolt

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