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Aggiornato: 9 giugno 2025


Nel ritorno l'altro fratello della morta gli si accostò, e senza saluti parole di benvenuto, gli disse guardandosi la punta degli scarponi: Sicchè la povera Amalia se n'è andata... Egli crollò il capo, scosse le spalle, come per cacciarsi un gruppo dalla gola, poi rispose: Ma! E gli voltò la schiena.

DON IGNAZIO. Don Flaminio, son andato gran pezzo ricercandovi: voi siate il benvenuto! DON FLAMINIO. E voi ben trovato! Che buona nuova, poiché mostrate tanta allegrezza nel volto?... DON FLAMINIO.... che cosa avete degna di tanta fretta e di tanta fatica?

La Salvestra. Dio le conservi i bei sogni! Ma, se pur venisse, non sarebbe forse il benvenuto. La Rondine. Non verrebbe, se non fosse aspettato. La Salvestra. Ma non si sa quel che s’aspetta. La Rondine. Non s’aspetta che l’amore. La Salvestra. E arriva il dolore. Beata lei, beata lei che fa il saggio del miele e non si dubita del cotogno!

Benvenuto!... Bentornato fra noi!... esclamò il dottore, con un sorriso cordiale sulla faccia barbuta, stendendo le braccia nerborute a prendere la valigia, a stringere le due mani dell'ospite. Da quanto tempo ci aveva promesso questa desideratissima visita!...

«Subito, senza dare neppure il benvenuto al cacciatore, la giovane accorse per vedere se il daino ucciso era grasso, e nella sua fretta fece un passo falso e cadde sul limitare della capanna. «Jena la guardò con disgusto e pensò: « Io credevo di essere felice, ma vedo che mi sono ingannato. Tienti pure il daino, o donna ingorda: te lo regalo!

Agitando un enorme cappello alla panama, diede il benvenuto e corse a offrire il suo braccio a donna Vincenzina. Massimo offrì il suo a Matilde e preceduti da Flora entrarono nel luminoso salotto a terreno, dove trovarono acqua diacciata, succo di limone, piatti di uva e di fichi per un primo ristoro. Qui c'è dell'acqua, dell'uva, del ghiaccio e sar

Domenica scendi a Bondione? chi sa mai che potremo discorrere. Addio. E fece per allontanarsi. In quella un rumor di imposte sbattute si udì alla piccola finestrina; i vetri ne furono aperti e, mentre il tuono rimbombava più forte che mai, fuori del davanzale Benvenuto gridava minaccie inintelligibili trinciando le mani per aria.

La signora Steele mi diede il benvenuto molto cordialmente, mi strinse forte la mano e mi presentò ad alcune altre ombre femminine e mascoline, pronunciando il mio nome con una sicurezza che mi fece piacere come se vi sentissi un poco dell'amore di Violet che doveva avermi nominato a lei ben di sovente.

E perché cosí fedelmente s'è portato meco, lo farò felice per tutto il tempo della sua vita, cosí come io viverò con la mia desiderata Artemisia. Ma ecco il vignarolo inguglielmato overo Guglielmo invignarolato: se non vi será alcuno, suo figlio stima che sia suo padre. GUGLIELMO. Sia ben trovato il mio caro Pandolfo! PANDOLFO. E voi benvenuto, mio desideratissimo Guglielmo!

"Tra male gatte era venuto il sorco." Qui il Giuliani badò a lavorar di fine, chè ne andava dell'onor suo; e in quella che un sorriso gli si dipingeva sulle labbra, l'anima chiamò tutte le forze a raccolta. Oh! siate il benvenuto, Garasso! diss'egli, voltando a mezzo la persona sul canapè.

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