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Aggiornato: 25 giugno 2025
Quelle dicerie verranno riprodotte dai giornali: ed ecco appunto una processione di Portavvisi si diparte dal Piccolo Campidoglio per attraversare quella grande arteria cittadina che si intitola il Corso Ossobuco.
Andammo al palazzo municipale. Una vecchia portinaia ci fece attraversare tre o quattro piccole sale fin che s'arrivò a una stanza dove tutti e tre ci fermammo. "Ecco los restos," disse la donna accennando una specie di cofano posto sur un piedistallo in mezzo alla stanza. Mi avvicinai, essa alzò il coperchio, io guardai dentro. Vi eran due scompartimenti, in fondo ai quali si vedevan alcune ossa ammonticchiate, che parevan frantumi di mobili vecchi. "Queste," disse la portinaia "sono le ossa del Cid, e quest'altre le ossa di Ximene, sua moglie." Presi in mano uno stinco dell'uno e una costola dell'altra, li guardai, li palpai, li rigirai; ma non riuscendo a raccappezzare la fisonomia nè del marito nè della moglie, li rimisi. Allora la donna mi accennò una scranna di legno mezzo disfatta appoggiata alla parete, e un'iscrizione che diceva essere quella la scranna sulla quale sedettero i primi giudici di Castiglia Nunius Rasura, Calvoque Lainus, trisavoli del Cid; il che vuol dire che quel prezioso mobile sta ritto in quel medesimo posto dalla bellezza di novecent'anni. L'ho in questo momento dinanzi agli occhi, disegnato nel mio quaderno, a linee serpeggianti; e mi pare ancora di sentire la buona donna che mi domanda: "Es Usted pintor?" e mi mette il mento sulla matita per ammirare il mio capolavoro. Nella stanza accanto mi mostrò un braciere della stessa anzianit
Dopo averla affisata curioso e sbieco, raccorciandosi a guisa di chi cerchi di attraversare una folla inosservato e camminando grottescamente cauto, va verso la parete in fondo, dov'è la chiavetta della complice luce elettrica. Non ti ho visto entrare. Cos'è? Rammollimento contemplativo? Ero sola. Pensavo. Il che non ti accade spesso. Non eri sola, per altro, che da qualche minuto.
»Egli esitò qualche minuto poi lo vidi attraversare la strada ed accostarsi alla casa, si pose sotto la finestra e stette in ascolto. »Dopo un quarto d'ora si riscosse come avesse preso una ardita risoluzione, si appressò alla porta, e picchiò colle nocche delle dita. »Questa volta indugiarono nell'aprire.
E uscì così com'era; a capo scoperto. Per andare a la fabbrica non c'era che da attraversare il giardino, che dava, in un cortiletto di comunicazione interna fra la casa e l'ufficina. «S'è fatto male assai? chiese, camminando frettolosa, al servitore. «Assai! rispose questi. È difficile che se la cavi!... povero fanciullo! Al buon uomo, tremava il pianto in gola, parlando.
E Valeria traversò la piazza del Duomo e prese per via Santa Margherita, pensando a Nancy. Povera piccola Nancy senza un soldo! Povera piccola innocente mamma dell'ancora più innocente Anne-Marie! Come erano difficili le cose pratiche della vita! Mio Dio! sospirò Valeria, vorrei che ci fosse Tom ad aver cura di noi! e scese dal marciapiede per attraversare la via Manzoni.
Sono ai vostri ordini, disse Maurizio. La colazione era finita, e Gisella si alzò. Te ne vai, madama? gridò Rosina, aggrappandosi alla gonna di Gisella. No, cara; cioè, sì, ma per ritornare fra poco. Infatti, soggiunse ella, non voglio attraversare il paese, su quei lastroni sconnessi. Anche quassù ci sono dei brutti passi, ma non tanti; e poi non c'è pericolo d'ingoiar polvere, come laggiù.
Ridendo, senza più poter trattenersi, i due giovani volevano persuaderla che l'uccellatore non aveva fatto nè più nè meno del dover suo, quando, a un tratto, videro Lorenzo attraversare i campi, correndo, a salti, rovesciando i segnali, calpestando i mozziconi del granoturco e venire dritto nella direzione della ragnaia. È Lorenzo quello laggiù? Sì, mi pare; corre in cerca di noi...
Per giungere a questo appartamento bisognava attraversare la fila di salotti che riempivano il corpo di mezzo del palazzo. La camera, le cui finestre si aprivano sopra quell'oasi deliziosa, di cui s'è detto, non era stata abitata da tempo immemorabile.
Era da qualche tempo che un bufalo selvaggio preso al laccio di fresco, faceva, di notte specialmente, rimbombare de' suoi muggiti tutti i luoghi dintorno, ed era una noia indicibile. Bisogna che lo Scaraventa se ne tediasse esso pure... e sei notti fa appunto, io che passeggiavo al fresco per non prender sonno, lo vidi attraversare la via, aprire la stalla, ed entrarvi.
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