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Aggiornato: 12 luglio 2025
Comprese. La Chiesa è come un palcoscenico. Sulla scena gli attori recitano la parte dei grandi eroi, degli uomini disinteressati, spremono le lagrime e destano entusiasmo. Dietro le scene invece sono di spesso volgari, il rifiuto della societ
Aspettando, il Ferpierre non poteva occuparsi di altro che del dramma misterioso e dei suoi attori. Dopo aver conosciuto la vita dei due Russi egli non negava i lati buoni di quelle anime, ma la bont
Cadente il regno della tragedia classica e della commedia goldoniana e non ancor pregiate che dalla schiera colta le opere italiane dei nuovi ingegni e le poche buone che venivan d'oltralpe; appassionata la moltitudine per un bastardo romanticismo drammatico, nel quale ai pochi attori eletti che, pur piegando al falso, intendevano al vero, prevaleva un branco d'istrioni manierati e gonfi come il linguaggio dei loro eroi; miserrimo non per tanto lo stato della più parte delle compagnie comiche, preferendo l'aristocrazia il teatro francese e la borghesia la musica, a cui il teatro di prosa era anche peggio d'ora immolato; disparatissimi infine, senza confronto più che al presente, per essere smembrata l'Italia, i gusti delle varie cittadinanze, che dalla scena distraeva il presentimento, la preparazione, l'incalzarsi dei grandi avvenimenti politici: tali erano il teatro, l'arte, il pubblico quando Gustavo Modena sorse.
La commediola andava innanzi, concertata a meraviglia, recitata a meraviglia. Il pubblico composto del cameriere e dell'oste, in lontananza, in un corridoio, ci cascava. Ma per cinque minuti gli attori si occuparono delle costolette, con molta attenzione. Signora Lucia, noi non dovremmo mangiare. O perchè? Capite, col cuore divorato dai rimorsi...
Oh, signore, la supplico d'impedire a quest'uomo di ridurre a effetto il suo proposito, che per me è orribile! Ma io non capisco più dove siamo, né di che si tratti! Al Padre: Questa è la sua signora? Sissignore, mia moglie! Il capocomico. E com'è dunque vedova, se lei è vivo? Gli Attori scaricheranno tutto il loro sbalordimento in una fragorosa risata.
Attori ed attrici si credono liberi di abbandonarsi alla così detta creazione del personaggio, senza tenere gran conto delle precise intenzioni di chi primamente lo ha messo al mondo. E mi sembra grave errore. L'opera d'arte drammatica è esposta, per sua natura, a questo pericolo.
Primo dei primi.... lo ha detto egli stesso, esclama la donna grossa, indispettita dalle risa e dalle maligne esclamazioni dei circostanti. L'Inglese che ha prestato orecchio a quelle ciarle, consulta l'elenco dei personaggi e degli attori, poi volgendosi a me: quella signora s'incanna, mi dice non trovate in lipretto Cane e Gatta, ma Napoleone Moriani.
Arrivano, le porte sono ancora chiuse, passeggiano, vedono giungere gli attori, i pompieri, i carabinieri; appena si aprono le porte, entrano in teatro, è oscuro, sono i primi non importa. Ci sono. Con che orgoglio prendono possesso dei loro posti! Come ammirano tutto! Come esaminano minutamente ogni signora che entra! E quella sera la Marini recitava nella Signora dalle camelie. Comprendete?
Tutti, tranne il Capocomico e il Padre, rimasto per terra presso la scaletta, saranno scomparsi dietro il fondalino abbassato, che fa da cielo, e vi resteranno un po' parlottando angosciosamente, poi, da una parte e dall'altra di esso, rientreranno in iscena gli Attori. È morto! Povero ragazzo! È morto! Oh che cosa! Ma che morto! Finzione! finzione! Non ci creda!
Il dramma non era che una indigesta e gaglioffa parodia dell'avvenimento della giornata, colle solite invettive ai consorti, ai tiranni, agli uomini della reazione. Abilmente riprodotti a mezzo delle maschere guttaperche, sfilavano sulla scena i principali attori del dramma cittadino.
Parola Del Giorno
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