Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 15 giugno 2025
Giuliana giaceva nella medesima attitudine. Dormiva? Soltanto la fronte, fino ai sopraccigli, era scoperta. Mi sedetti, presso al capezzale; ed aspettai. Guardavo quella fronte pallida come il lenzuolo, tenue e pura come una particela, sororale, che tante volte le mie labbra avevano baciata religiosamente, che tante volte avevano baciata le labbra di mia madre.
Desiderai ed aspettai che ella, sorpresa da un subitaneo languore, mi cingesse il collo con un braccio e congiungesse la sua guancia alla mia così ch'io sentissi sfiorarmi dall'angolo della sua bocca. Ella pose l'indice affilato su la pagina e segnò con l'unghia il margine, guidando la mia lettura commossa.
Ammiravo come ho sempre ammirato senza poterlo imitare, quell'eroismo umile di tutte le ore che piglia la vita come vien viene, come una battaglia e la combatte valorosamente ad oltranza. L'indomani Don Luigi uscì subito dopo il desinare, e più tardi lo aspettai invano al solito ritrovo.
Ero presente mentre egli parlava di queste cose d'avanti a Giuliana. Due o tre volte i miei occhi s'incontrarono con quelli di lei, in lampi fuggevoli. Dunque non veniva aiuto dalla Provvidenza. Bisognava operare, bisognava profittare del momento opportuno, affrettare l'evento. Io mi risolsi. Aspettai la sera, deliberato a compiere il delitto.
La domestica, una fanciullona mezzo scimunita che i due vecchi avevano raccolto, non capiva nulla di nulla, fuor che i suoi padroni erano usciti uno dopo l'altro. Mi sedetti innanzi al caminetto, attizzai il fuoco ed aspettai. Era una magnifica giornata d'inverno; il sole dardeggiava sui vetri, ed i tizzoni scoppiettavano allegri. I miei pensieri erano giocondi.
Tre giorni dopo potei fare alcuni giri attorno alla mia camera senza l'aiuto del bastone; non aspettai altro il domani sarei partito. Charru
La notte, che tenne dietro al giorno in cui conobbi la dimora della Nanna entrai in Roma solo: solo, perché mi sembrava vergognosa codardia farmi accompagnare in una impresa ove si trattava di me solo. Presi meco un fascio grandissimo di frasche secche, comprato in piazza Navona, lo depositai in un'osteria, ed aspettai che si facesse tardi.
In quelle carte Ramengo cercava, voleva trovare il delitto, e scopriva invece l'innocenza della Rosalia! Come intontito rimase alcun tempo sopra quei caratteri; poi ripensando, svolse a furia l'altro viglietto: Chi sa che non trovi in esso quello che cerco?» ma era della medesima mano, e vi stava scritto così: Tutti questi giorni aspettai il valletto, colla risposta; nè l'un nè l'altra arrivò. Che sar
CRISAULO. Son ben tante quelle che tu ci fai che con fatica te ne puoi ricordar; senza mille altre. Ove m'hai fatto ultimamente andare, che aspettai tanto e non vi fu persona? Che vuoi ch'io pensi? ARTEMONA. Oh! Di cotesto sai che non tel dissi certo; ma pensava, secondo che m'avea detto la fante, che la vi andasse. Non ci ho colpa alcuna. Dio sa'l cuor mio.
Non potevo tuttavia non dire parola al babbo. Aspettai la sera quando rimanemmo soli davanti al fuoco e gli dissi: Pap
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca