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Grazie!... Ne siamo alle solite gentilezze? Rosina infilò l'ago e si rimise a cucire canterellando in mezzo ai denti una canzoncina arrabbiata. Antonio che si levava dalle tasche del soprabito con precauzione, l'una dopo l'altra, due bottiglie di vino e le posava sulla tavola, si rifaceva a domandare: Non è dunque venuto nessuno?

Claudia, filosofessa di Bretagna, scrignuta, nera e maghera venía, che della moltitudine si lagna e quel concorso intitola «follia». Beata vien dicendo la campagna! con un gobbo signor che la servia. Loda la solitudine, arrabbiata, perché la moltitudin non la guata.

Fu messo in una gabbia di ferro della quale mordeva le spranghe, e qui stette come un cane idrofobo per una settimana in preda a convulsioni tremende. Impossibile fare il ritratto di quest'infelice; più non era un uomo, aveva l'aspetto d'una belva arrabbiata, l'espressione di Lucifero. Infine, dopo sette giorni in preda ad una tremenda ed atroce convulsione, spirò. Fu una scena orribile.

Infatti, anche quella sera, la sera del giorno, appunto, in cui si era tanto arrabbiata col Fioccola, la signora Maddalena, dopo aver imbarcato il marito per Sesto, dopo aver chiuso il negozio, dopo aver messo a letto Temistocle, era scesa di nuovo nello scrittoio, e , tranquillamente, in corset per avere più fresco, e col suo bravo virginia in bocca qualche volta si godeva dopo pranzo anche la fumatina s'era messa a rivedere le prime note e a sfogliare il carteggio.

Una voglia strana di ribellione cominciò a renderla inquieta, intollerante, nervosa verso il malato brontolone, che si divertiva a sfogare su di lei i tormenti della risipola. Mai gli avventori abituati alle belle maniere, ai sorrisi e ai denti bianchì della sora Cecilia avevano vista una faccia più scura, più arrabbiata.

Prospero Anatolio non si dava di ciò alcun pensiero, lasciava ogni cura alla moglie scusandosi col dire che ella era una benedetta donna, che si sarebbe arrabbiata se lui avesse voluto aiutarla. In verit

Si è trattenuto molto tempo in casa sua? Molto. Come! gridò Paolina con uno scoppio di voce. Sei arrabbiata? Molto, hai detto? Lo so io?... non ci ho badato. Ti preme? No, fece Paolina reprimendosi.

Prima si spolverò le scarpe col fazzoletto, si abbottonò il paltò, si aggiustò la cravatta, tirò fuori i guanti, si levò gli occhiali per ripulirli, poi tornò a rimirare il bottone del campanello.... ma invece di toccarlo, sospirò. Se l'andare lui dalla Schönfeld a cercar di Nora, non fosse stato assolutamente "come si deve?" Se poi Nora si fosse arrabbiata?

Ma sacra è la requie, Una lagrima ad una lagrima. Le due amarezze si fondono in una ineffabile dolcezza. Il flusso dei giorni fuggenti ha il riflusso delle memorie. Sai tu che cosa è lo spirito? Troppe volte è la gola arrabbiata del serpe in cui la maldicenza ficca la sua saetta per trarnela avvelenata e scoccarla a tradimento.

Questa cantica nacque in giorni di somma sventura, ne' quali io, sentendomi troppo inclinato a sentimenti di sdegno, procacciava di vincerli col ragionare fra me stesso sulla bellezza della mansuetudine. Era in me indelebile un consiglio del buon Alessandro Volta, il quale un m'aveva detto queste parole, distogliendomi dallo scrivere satire: «La poesia arrabbiata non migliora nessuno; e se v'avviene di sentirvi iracondo e propenso a spargere la bile in versi, paventate di diventar maligno. Vorrei anzi che allora cercaste di raddolcirvi, poetando sopra qualche nobile esempio di carit