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Aggiornato: 28 giugno 2025
Salvestro de' Medici fatto gonfaloniero nel 1378, e Benedetto Alberti, sollevarono la parte democratica pura, le arti minori, quella della lana principalmente, detta de' Ciompi, contro alla parte diventata aristocratica, le arti maggiori, gli Albizzi. Disputossi ne' Consigli, combattessi in piazza, vinsero i soliti padroni della piazza, gl'infimi, i ciompi.
Una zia del principe era venuta di Alemagna ove era prima dama d'onore della regina di Würtemberg ed aveva condotta seco la giovinetta in Lamagna. La sovrana l'aveva nobilitata. Di guisa che, un anno dopo la scena dell'ospizio di Londra, in tutta la Parigi aristocratica si ripeteva la notizia che il principe di Lavandall sposava la contessa Maud di Walenheim.
Non so che cosa ei dicesse a Manin: so che Manin nulla fece di quanto era debito suo; ch'ei, Correnti, non si fece mai vivo con noi; e che lo udimmo poco dopo in Torino, faccendiere di quella inetta, assurda, aristocratica congrega che s'intitolava Consulta e accoglieva Casati e quanti altri avevano con lui rovinato il paese.
Caro il mio cavaliere disse il marchese con quella sua pacatezza aristocratica, che non si smentiva mai. A me pare che le sue donne abbiano perfettamente ragione. Ma va bene! Anche lei adesso, insieme alle donne. Tutti addosso a me. La casa abbrucia, diamoci il fuoco. C'è da perderne la testa! Andiamo, andiamo osservò il marchese ridendo non la si riscaldi per così poco.
Il cancelliere era un bel giovinetto; aveva una fisonomia distinta ed aristocratica e mi accolse con tutta l'educazione possibile; pure sin da bel principio mi avvidi, che la mia presenza gli riusciva incresciosa più di quella di un creditore, e rimasi convinto che la camicia rossa non era di certo una delle simpatie più sentite di quell'impiegato.
E dalla porta tutti gli sguardi si riportarono sul palcoscenico. Una scena calata in fondo lo lasciava in tutta l'ampiezza del suo vano. A sinistra una luce filtrante da un vicolo per gli aperti finestroni lo illuminava melanconicamente. La tela, che lo chiudeva in fondo, rappresentava una parete di camera aristocratica colla porta tutta ornata di goffi rabeschi: due ritratti degli antenati comuni a tutte le commedie, un cavaliere del secolo passato in cappellaccio piumato e bavarina bianca, e una dama scollacciata, in abito rosso orlato di merletti bianchi, lo fiancheggiavano; e al di sopra della porta un piccolo quadro chiuso in una povera cornice dorata rappresentava Garibaldi. Il Generale era dipinto colla berretta in capo, avvoltolato nell'immenso mantello cilestro. La sua testa rimasta bella attraverso le falsificazioni di tutti i ritratti si distingueva male, e nullameno tutti la riconoscevano e a tutti quella nobile e semplice fisonomia faceva la stessa impressione. Non uno degli schiamazzatori che, voltandosi al palcoscenico ed incontrando quello sguardo immaginario, non smettesse di vociare colto da un senso affettuoso e pauroso di rispetto. Sotto al ritratto del Generale, più innanzi verso la ribalta, una lunga tavola coperta di un vecchio tappeto mezzo lacero, prestato dalla generosit
Quand'ebbe riconosciuto il cavalier Cresti lo pregò di presentarlo al commendatore Bagliani. Tout va comme sur des roulettes.... non c'è febbre; ma abbiamo un e...eoe di più. La debolezza dell'erre non stava mica male alla costituzione magra, sottile, allungata e di trasparenza aristocratica di don Andreino Lulli. Se per necessit
Cosí, come suole quando v'è materia vera, la rivoluzione popolare troncò indugi e dubbi alla cospirazione principesca ed aristocratica. Allora Carlo, giá mezzo disperato all'annunzio, pregava Dio, «se dovea scendere, di scendere almeno di piccol passo», ed assaliva poi Messina con una gran flotta.
Aloise, senza volerlo, e senza nemmeno addarsene, era il capitano naturale di tutta quella gioventù aristocratica. Vestiva con molta semplicit
Un sorrisetto impercettibile errava tra le labbra serrate e nella posa di tutto il busto trapelava una leggera aria di sfida che le conferiva una seduzione acuta e rara. Le mani della bella creatura, attaccate al braccio con un polso di una delicatezza aristocratica si prolungavano sottili, quasi diafane, a sostenere una rosa carnicina.
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