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Aggiornato: 21 luglio 2025


A volta a volta cadeva in lunghi silenzi, con quell'aria dei malati, che non sperano più. Dopo pranzo Bice si ritirò un momento; allora la contessa Ginevra e la contessa Maria interrogarono ansiosamente il dottore. Temete che si ammali? Eh! ammalata è gi

Antonio pensava a questo discorso e a Francesco che nel farglielo avea le lagrime agli occhi, e rammentava come l'avea preso fra le braccia stringendolo stretto contro la sua faccia, quando gli promise di lavorare e guadagnare il pane per e per la mamma ammalata. Ma ora in quella strada deserta, intirizzito dal freddo, vedeva che era più difficile di quello che avesse immaginato.

Carlo voleva andare a vedere in piazza se ci fosse ancora un po' di gente e Mario desiderava salutare polentina e le scimmie prima che partissero; Maria disse che non poteva accompagnarli perchè avea promesso d'andare colle ragazze a visitare una donna ammalata e poi avevano da occuparsi in casa; soli non li avrebbe lasciati, perchè in paese c'era ancora troppa confusione.

E pensava, quasi tremando: «Com'è strano che Roberta stessa ci costringa a parlare! Ella medesima ci ha offerto un argomento grave e pericoloso. Dovrò spiegare a Cesare che io non sono fidanzata ad alcuno, che non lo sarò mai, perchè mi sono votata a un'opera di sacrificio e ho promesso la mia esistenza alla sorella ammalata. Ma come risponder

Ma alla povera bambinaia non facevano gola l'abitino, le chicche, il cavallino di legno. Essa pure aspettava con ansia, quasi con angoscia, il regaluccio di Santa Lucia; ma era ben altro: erano i denari del viaggio per andar a trovare la mamma ammalata.

Date retta a me, soggiunse la signora Veronica: è un bel vecchio, parla bene. Lo sanno i casigliani che sono ammalata? . Anche stamane le Arrighi mi hanno fermata per chiedermi vostre notizie: siete simpatica a tutti. Siate sicura, nessuno ha ancora saputo nulla. Un sorriso pallido passò sulle labbra dell'inferma, poi fece un gesto alla mamma: Dammi il vestito nuovo.

Credetti d'intravvedere un passato d'impetuoso amore e di dolor mortale, un presente di ghiaccio e di silenzio, ma con i primi manifesti segni della seconda vita. Quand'ebbe finito di parlare la guardai muto, non come un amante, bensì come un medico indagatore e dubbioso. Arrossì lievemente e mi disse: Cosa pensa di me? Ch'è ammalata e che non deve leggere Leopardi.

Anche la terra era ammalata di dolore: d'inverno soffriva il freddo come i poveri, aveva tutte le loro malattie e tutta la loro fame. Adesso non produceva più. La grandine e il fulmine non cadevano sopra di essa che dal cielo. Dio lontano, in alto, superbo ed insensibile, non domandava che incensi, non esigeva che ringraziamenti.

Nessuno seppe mai che cosa avvenisse in quel primo incontro del medico colla pudibonda ammalata, al cospetto solenne di babbo e mamma Rinucci.

Ma nemmeno a San Giorgio e a San Lorenzo, Cristina si lasciò vedere. Allora un fiero dubbio assalse il pittore innamorato: forse Cristina sua era ammalata!... Questo pensiero gli era appena entrato nel cervello, e gi

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