Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 8 giugno 2025


A certi malanni che capitano tra capo e collo non c'è rimedio che tenga. Ma ecco la carrozza che gira il gomito della salita. Ahimè! esclamò l'Assereto. Siccome io sono certo che ella porta nel suo grembo i nemici, come il famoso cavallo di Troia, ti propongo di ritirarci nella scaletta, perchè non ci abbiano a vedere in questa disgraziata postura.

"La giornata m'appartiene" mormorò l'Immorale, ricordando le parole del filosofo. Sorrise di sarcasmo contro medesimo, torcendosi le mani nervosamente intrecciate. Ahimè, anche il tempo era per la tristizia sua un tesoro inutile e gravoso!

Ahimè, che piaghe vidi ne’ lor membri, ricenti e vecchie, da le fiamme incese! Ancor men duol pur ch’i’ me ne rimembri. A le lor grida il mio dottor s’attese; volse ’l viso ver’ me, e «Or aspetta», disse, «a costor si vuole esser cortese. E se non fosse il foco che saetta la natura del loco, i’ dicerei che meglio stesse a te che a lor la fretta».

E l'indomani mi svegliai soffocato dallo sgomento di chi all'improvviso si vede prossimo ad affogare. Ahimè che cosa ho io fatto! mi domandavo con le mani nei capelli. E pensavo: «Ella non è solo fango. Anche nel suo corpo vive e s'agita un'anima capace di godere e di soffrire. E tu non sospettasti neppur questo, accostandotele!

Immaginate l'allegrezza di Spinello; io rinunzio a descriverla. Mastro Jacopo ripigliò: Per far bene, è dunque mestieri d'essere innamorati? Ahimè, ragazzo mio, a questo patto io non farò più nulla di buono, poichè la stagione degli amori è passata.

Ahimè, povero uomo! Egli è sempre così che tu cominci i tuoi romanzi, senza sapere dove ti condurr

Vieni, Nancy. Vieni subito. E per sempre». «Caro Selvaggio, diletto amico mio, «Il tuo richiamo mi scuote il cuore. Tutti i miei desideri, tutti i miei sogni uniscono le loro voci alla tua, gridandomi di andare da te. «Ahimè!

Da quel punto il nostro cicaleccio languì; la festicciuola ebbe fine ben presto. Ahimè! avevamo fidato troppo sulla nostra ragione; il cuore serbava ancora la cicatrice. Ricordavamo ancora di lui, fors'anco pensavamo ancora senza dirlo e senza avvedercene a lui.

Il conte Gino rimase male, dopo quella lettura. Ahimè l'antidoto sperato! Giuseppe, nella sua piccola diplomazia epistolare, lasciava indovinare assai più che non scrivesse. Ci si vedeva, nel suo racconto minuzioso, la gran dama seccata di dover concedere un'udienza all'inviato di Gino; alle cui notizie, poi, dava tanto poca importanza, da andarle a ricevere in piedi, sull'uscio di un'anticamera. La bionda Polissena si era mutata per lui, come il Landi e il Nerazzi, ricordati in buon punto dallo scrivente, per illuminar la figura della signora marchesa. I tiepidi amici facevano più che un riscontro, davano risalto alla freddezza dell'amica. Gi

Non ho capito bene rispose il dottor Maggioli. I giovani di oggi fanno da vecchi anche parlando. A vent'anni ahimè, più di mezzo secolo fa la generazione a cui appartengo urlava, gesticolava fin ragionando di cose ordinarie, metteva in ogni suo atto quella vivacit

Parola Del Giorno

quell'autorevole

Altri Alla Ricerca