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Aggiornato: 13 giugno 2025


Ma da quella donna che penava poco a rassegnarsi, perdonò al fratello lo strazio fatto; e badò che il desinare riuscisse a modo. Di tanti affanni patiti durante il banchetto, si ricattò alfine, quando fu tempo di porre al fuoco la caffettiera; chè messo il naso sopra quell'arnese, l'animo suo si rifaceva sereno.

Viviam!... Lasciam che passino Servi all'istinto gli anni! Tutti avrem pari i gaudii, Tutti pari gli affanni!.... L'eternit

«Come vi ricompenserò? Voi non badate a mercede. Appena vi ho scorto, v'ho inteso amico sincero, e pietoso a me per comunanza di affanni. Voi avete molto patito, ma, forte per natura, armato di ingegno e di virtù, vi siete sollevato di per voi nelle più alte regioni, dove non giungono i grossi vapori della materia, e operate il bene per la necessit

Ma in quella notte, dopo un'ora d'entusiasmo, i pensieri più dolorosi della vita ripiombavano sul suo cuore. Si mise a riandare i molti affanni passati, chinò il capo sulla palma della mano; la sua fronte era ardente, sentiva batter le arterie; una nube gli veniva sugli occhi, e negli sparsi disegni onde aveva ingombro il tavolino non distingueva più linee, contorni, figure.

E dopo tante cure, tanti affanni, qual frutto? Domandatelo a quei tanti artisti di merito, che da molti anni se ne vanno pel mondo con un violino o con un piffero... La domenica fatale era giunta... Suonavano le nove del mattino, quand'io sentii bussare leggermente alla porta della mia celletta. Son io, disse il sagrestano avanzandosi con esitazione. Che vi ha di nuovo? Una disgrazia.

Se non vuoi aver cura a te medesmo, abbi almanco rispetto a noi; che piú t'amiamo e piú nel cuore abbiam le tuoi passion, gli affanni e pene che piú ci affliggon che le nostre istesse. Prendi questo leuto; e, per uscire di tanto duolo, fa' che suoni e canti qualche canzone allegra. CRISAULO. Altro non posso cantar se non di quel che dentro il cuore mi muoverá. FILENO. !

Egli è tuttora qual fu sempre, nobile, generoso, magnanimo, e di più molte sventure e molti affanni dovette sopportare per cagion mia in questi ultimi tempi; però, se l'ho amato sempre per naturale impulso, ora la gratitudine verrebbe a farmene un dovere. Ciò è verissimo!

Ma dal sen degli affanni e de le tombe Giovin sorge il Pensiero, e s'alza tanto Quanto più giù la vil creta procombe; E l'uom col serto del martirio e il santo Peso del suo dolor, nauta immortale, L'onde si accinge a navigar del pianto; E, rompendo co'l petto il mar fatale, Pur morendo, procede, e su l'impure Salme a nuovi ardimenti agita l'ale.

La persuasione in cui era entrata, esser quello l'unico mezzo a salvare la vita del generoso suo padre; il pericolo di perdere in quel momento la sola cosa che i suoi crudi destini non le avevano ancora potuto rapirle, l'onoratezza, che quantunque avesse potuto accorgersi del mutamento ne' modi e nelle parole del Visconti, non aveva per nulla saputo vincere il timore che aveva in lui; ed a ciò si aggiunga quello scompiglio della mente, quel tedio mortale della vita dopo tanti affanni e tormenti, quella debolezza dello spirito a cui par sempre più grave, più insopportabile una sventura di quello che il sia realmente.

Qual pensi ch'or sia l'anima mia, se pur ho anima in questi affanni? Il mio male è senza conforto; però non è piú tempo di speranze o di trattenimenti. Egli non sol non mi ama, ma da lui son odiata, sdegnata e aborrita. A me è impossibile il viver senza di lui; però prima che sia d'altro uomo, voglio essere della morte. Che cagion ho di vivere?

Parola Del Giorno

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