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Aggiornato: 13 giugno 2025
Il signor Francesco baciò ancora una volta sua figlia; poi si ritrasse, piangendo. La creatura debole, in quel punto, era egli, quel vecchio re della montagna, avvezzo ai geli del Cimone, provato, come diceva sua figlia, a tutti gli affanni della vita. Ma di questa debolezza lo scusava largamente il suo affetto paterno.
Indi più securi e lieti, a vicenda si chiesero della loro fede, si narrarono le proprie sventure, i perigli, i timori, e vagheggiarono l'idea della presente fortuna. Oh mia Marcellina! pur ti trovo dopo tanti guai ed affanni, e sei pur bella come il primo dì che ti vidi e ne fui preso, e quale ne serbo l'immagine nel cuore, sola compagna ch'io m'avessi nel vario cammino della varia sorte.
Or così vada, e se cadrommi in guerra, Memoria serba de' miei lunghi affanni, E d'un breve sospir degna la terra, In cui rinchiuderansi i miei verdi anni; E se di questo amor, che 'n me si serra, Sar
S'avvien ch'egli pur goda, ecco la Parca rumpelo al mezzo, e varca la vita, al sol qual nebbia o fumo al vento: stato penoso e miserabil tanto! Ch'altro che affanni e pianto, travagli, sdegni, lagrime, scontento attende uomo che nasce? e se lo move fortuna a qualche onor, morte vi 'l smove.
È la tua ultima parola? Sì, padre mio, l'ultima. Mi farai morir di crepacuore, o di rabbia; brontolò il vecchio Guerri. No, padre, non mi dir questo! Sarei capace di andarti dinanzi, sai? Mi ucciderebbe lo spavento. Promettimi di esser calmo e di vivere per i tuoi figli, che t'amano tanto! Son forte io, donna, e non lo sarai tu, uomo, provato a tutti gli affanni della vita?
All'anima immortale la memoria di essere rimasta prigioniera dentro il viluppo di creta tornerebbe non solo di gravezza, ma di vergogna. Ah! rispose Beatrice sospirando, eppure io avrei non voluto dimenticare l'amor mio, quantunque pieno di affanni...
A tanta vista io mi rivolsi, e stretto Tenere il fren non valsi a' miei desiri Sì, che da me rubella uscì dal petto L'anima tra gli affanni e tra i sospiri, E, come dir non so, provai diletto, E ne l'istesso tempo anco martiri, E pianti sparsi, e trasformai sembiante In gran pensieri ora arsa, ora tremante.
Hanno dimenticato gli affanni che turbarono un tempo le loro notti, le lagrime versate, le amarezze d'ogni giorno, le perfidie, gli inganni, le mentite lusinghe e sorridono al mondo ed alla vita. Benefica illusione, ma breve, come ogni bene che è frutto di dolore. Verrò alle vostre serate, disse Clelia alla contessa L'inverno prossimo voi ne darete, non è vero?
Infine essa andò a trovarlo: ottenne di entrare nel carcere, ma il cambiamento sensibilissimo in cui gli affanni e la prigionia avevano piombato il suo marito, l'accorò a segno, che ammalò gravemente.
171 Solo senza te son; né cosa in terra senza te posso aver più, che mi piaccia. Se teco era in tempesta e teco in guerra, perché non anco in ozio ed in bonaccia? Ben grande e 'l mio fallir, poi che mi serra di questo fango uscir per la tua traccia. Se negli affanni teco fui, perch'ora non sono a parte del guadagno ancora?
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