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Lo so, che il vice-re Tewfik mi accusa di essere un falso profeta, sperando di allontanare da me gli arabi che io vorrei salvare dalle mani degli inglesi, ma non credeva che le popolazioni dividessero l'opinione di quel miserabile, di quel vigliacco che vendette il suo regno pur di rimanere sul trono.

Onorevole rappresentante della pubblica accusa, quand'anche il diritto positivo non facesse a pugni con la pedanteria delle parole della vostra conclusione, solo per l'esame breve e rapido che ho fatto del materiale di questo libro voi dovreste, signori del Tribunale, dichiarare che esso è incensurato e incensurabile.

Filippo sussultò; nella stessa ora, la folla anonima e lo zio Roberto gettavano in faccia alla ragazza la stessa accusa, coprivano di fango il suo amore. Egli dissimulò il suo turbamento, e disse: Hai ragione, cara, di ridere; non si può che ridere di certe volgarit

Maurizio lo sapeva bene, lo conosceva anche meglio del dottore, il veleno che aveva ucciso quell'uomo. E cadde senza far parola, sul seggiolone a piè del letto, rimanendovi accasciato, assorto ne' suoi negri pensieri. Quante rovine intorno a lui, e per cagion sua, per colpa sua! Il destino.... Si accusa facilmente il destino degli errori degli uomini.

Mi è assolutamente impossibile dirvi quale accusa io faccio al conte. E non si tratta d'una accusa, ma d'un fatto; d'un fatto certo, che io so, e che non devo svelare. Incredibile! esclamò Maurizio. Esistono dunque fatti che possono essere noti a te, e non devono esser noti a noi? Ci rifiuti dunque la tua confidenza in un argomento di tanto peso e di tanta delicatezza!

E tu non forzare al cinismo la tua natura nobile.... Essa, me ne accorgo, non mi accusa di menzogna.... Mario, Mario mio, lasciati commuovere... cedi alla tua indole... liberami da queste pene atroci... dimmi che salverai il mio angelo, che lo accoglierai, che lo assisterai, che gli vorrai bene... che gli sarai padre. Mario Clelia Signora RENZI, MARIO e CLELIA. Signora Renzi Mario e Clelia

Ma la bocca che tace è però chiusa sinistramente, un po’ contratta, come pietrificata su un lamento, un nome caro, un comando, una suprema accusa. Chi sa?... Volea la moribonda, forse, d’un pesante segreto finalmente purificarsi l’anima, languente da tanto tempo tra le ferree morse

«Un vento gelato del nord» io diceva in uno degli ultimi articoli, il 18 giugno «ha soffiato sull'anime. Odo voci ignote a mormorare parole ignote anch'esse finora su questa terra repubblicana: rompiamo cogli esuli, rannodiamo coi governi: sagrifichiamo ad essi questa mano d'agitatori: proscriviamo i proscritti, e rovesciamo sulle loro teste le colpe delle quali i governi ci accusano. E si stendono liste di proscrizione, s'imprigionano ad arbitrio gli esuli contro i quali non milita accusa: novanta individui formano una categoria di sospetti: hanno ricompensa le denunzie e prezzo le teste. I giornali ridondano di calunnie. Non siamo interrogati ammessi ad esame. Segnati quasi capi d'armento, siamo destinati gli uni all'Inghilterra, gli altri all'America. Perchè? In virtù di qual diritto? Per quali scoperte? Quali delitti furono commessi da noi? Su qual codice è fondato il giudizio? Quali testimonianze s'invocano? Quali giustificazioni ci sono chieste? Come nell'antica Venezia, la persecuzione è fondata su denunzie segrete. Le condanne non poggiano sul diritto comune, su leggi note. Non v'è legge per noi. Il nostro presente, il nostro avvenire è dato in balìa al diritto dello Stato, a un non so che d'incerto, d'indefinito, a una autorit

Alcuni corsero a rialzarlo. Candia si allontanò tra i sibili; andò, a chiudersi in casa; si gittò a traverso il letto, singhiozzando e mordendosi le dita, pe ’l gran dolore. La nuova accusa le coceva più della prima, tanto più ch’ella si sentiva capace di quel sotterfugio.

Ed egli vi ha risposto che io non traduco più Villon con lui e che mi annoio a udirlo parlare della poesia francese del XV secolo.... Vi ha detto questo?... A un dipresso, rispose Ariberto. Ma, caro amico, son due anni che ne sento parlare e son due anni che porto pazienza. Vedete di quali colpe mi accusa? Miserie, non vi pare? E perchè non lo lasciate parlare? Tutti noi abbiamo il nostro tic.