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Una sola, fra le persone che frequentavano Villa Valdonica, si sottraeva a quella specie di posa obbligatoria per gli altri: il duca di Majoli. Giovane, colto, elegante, un dramma domestico lo aveva precocemente maturato. L'espressione abituale della sua fisonomia era una grande seriet

, mio buon amico, presero a dire simultaneamente i due, siamo noi. In questo dire si reciprocarono i più cordiali abbracci. Nella fisionomia del demagogo, a malgrado del riso sardonico abituale, si leggeva un evidente dispetto, ed infatti pensava in : Che vengono qui a fare costoro? forse per carpirmi il frutto di mie fatiche? oh! ma saprò presto sbarazzarmene.

Avveniva ciò non di rado, quando restavano insieme alla moglie, nel loro tinello confortevole a leggere i giornali che giungevano da Venezia e da Milano, od a commentare le frasi laconiche e sibilline di qualche scritto pervenuto da amici lontani. In que' momenti nel dottore Sant'Angelo la calma abituale spariva.

Egli mi prese lentamente una mano e soggiunse: « Ora lo sa, nevvero, che ho un cuore? « Ero tutta commossa da quella prima stretta di mano. Lo guardai. Egli era bello in quel momento; ed il suo volto animato non aveva più nulla della freddezza abituale. Abbassai il capo, e non dissi nulla; ma avevo accennato di .

Sulla via carrettiera mi soffermai un momento: la campagna, nel lontano, mi parve più deserta e malinconica del solito; una nebbiola bassa, come un fumo lieve, le stava sopra e la oscurava un poco. Il dottore mi venne incontro nel cortile dell'ospizio. Con la sua effusione abituale m'afferrò la mano e me la strinse. Vi chieggo scusa se v'ho scomodato. Ma non vi vedevo da tanto tempo!

Qui il conte s'alzò dalla seggiola, mostrando una statura di un'altezza straordinaria, s'arricciò i baffi colle due mani, il quale atto gli era abituale e caratteristico, guardò in volto a Manfredo, poi disse: Ora che mi ricordo, tu mi dicevi poco fa, ch'io dovessi bere acqua fresca. Ma tu sei un pessimo consigliere, e stassera ho bisogno più che mai che mi vengano i bagliori, che così il mio occhio vedr

Essa sorrideva alle dolci parole di Virginia e dei suoi amici, ma quel sorriso sfiorava appena le labbra coralline, per far subito posto a mesto, abituale atteggiamento, massime quando il suo sguardo cadeva sullo sventurato genitore, che macchinalmente, e quasi istupidito dai tormenti sofferti, accompagnava silenzioso la comitiva.

A lui non venne neppure in pensiero che il duca, anzichè aver assistito ad una parte del suo abboccamento con donna Livia, ne avesse avuto la menoma contezza. L'aria accigliata, con cui veniva ricevuto, non poteva sorprenderlo: era abituale a don Francesco: epperò ruppe primo il silenzio. Sono venuto per salutarvi, duca, disse: domani io parto. Partite? come? per dove?

A guardare il suo volto, liscio e levigato come quello d'una fanciulla, si conosce che nessun forte pensiero, nessuna energica azione, nessuna passione profonda non ha mai agitata l'anima sua. Soltanto quel pallore abituale e senz'orma di vermiglio d

I nostri primi poeti Folchetto, Calvi Bonaventura e Doria Percivalle di Genova, Nicoletto da Torino, Giorgio di Venezia, Sordello di Mantova, e Brunetto Latini di Firenze scrissero in francese lungo tutto il secolo decimoterzo; e san Francesco dicesi avesse tal soprannome diventato nome dal suo parlar abituale francese: ed in francese poetarono Federigo II e tutta sua corte siciliana, prima che vi si poetasse e scrivesse in italiano.