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Aggiornato: 8 giugno 2025
⁸³ Vedi il Cap. Oziosi e Vagabondi. Capitolo III. Una delle ultime forme, e forse l’ultima, di quella specie di magna charta della pulizia urbana, che nel suo complesso organico apparve nel 1782⁸⁴, sul finire del secolo ammoniva gli abitanti di Palermo de’ loro doveri «per il mantenimento e limpidezza delle strade di questa citt
³⁷ Questo nell’anno 1782, Vicerè il Caracciolo, annuenti il Regalmici, il Castelnuovo, il Prades, il Cefal
Meno la bassa gente, come nel sec. XVIII anche ufficialmente chiamavasi l’infimo ceto, tutti accampavano qualche diritto all’ombra del quale confortarsi. Patrizî, ecclesiastici, militari, civili, maestri e, fino al 1782, ufficiali della Inquisizione, componevano vere e proprie caste con privilegi, prerogative, immunit
³⁴⁰ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVI, p. 71. Il Caracciolo infirmava nel 1782 il secolare privilegio: la grazia pasquale non avea luogo, ritenuta abolita pel Caracciolo, sospesa pei Bianchi, i quali se ne richiamavano al Re. In agosto una donna da giustiziarsi veniva graziata in virtù del contrastato privilegio. Giungeva il Venerdì Santo, ed il pubblico correva come a festa allo spettacolo.
Carcamo, il quale «dalla cassa del Senato tirò la solita regalia di onze 50». Diario, XX, 167. Questo Sen. Carcamo in meno di tre anni prendeva 90 onze! Nel 1782 però abbiamo due begli esempî di dignitoso rifiuto per parte del Principe di Valguarnera e Montaperto e del Duca di Belmurgo, ai quali il Senato avea tenuto a battesimo i figliuoli¹²⁴. Ma sono rari nantes in gurgite vasto.
Di carceri non era scarsezza in Palermo: e tanti ce n’erano quante le giurisdizioni, i ceti, i sessi. Fino al 1782 facevano tremare quelle del Sant’Uffizio, specialmente le cosiddette filippine; ma vi erano pure le ecclesiastiche sotto il Palazzo arcivescovile; le senatoriali dentro il Palazzo pretorio e presso di esso e di S.a Caterina; donde, gi
L'opera è scompartita in tre volumi del formato di un giusto «ottavo». La raccolta incomincia da un saggio di poesie del secolo decimoquinto, e precisamente da alcune di Giovanni de Mena; poscia si allarga, e comprende gli altri secoli susseguenti fino alla morte del poeta don Giuseppe Cadalso, che è quanto dire fino all'anno 1782.
Fino al 1782 la piazza, gi
L'artiglieria veneta, con il concorso dell'industria privata, poteva e doveva quindi rinnovarsi tra il 1782 ed il 1796. In questo periodi di tempo dovevano inoltre rifondersi o ristaurarsi le bocche da fuoco dichiarate inservibili, e non erano poche in quel tempo: 82 cannoni di diverso calibro, 85 colubrine, 63 sacri e passavolanti, 180 petrieri, 5 mortai, 9 trabucchi ed 1 bastardo.
Finalmente, nel 1782, il corpo degli ingegneri militari cominciò a contare qualche ufficiale ritenuto capace di disimpegnarne gli uffici. Ma siccome quel numero era pur sempre esiguo e di gran lunga inferiore all'organico, così si adottò un servizio promiscuo tra gli ingegneri militari ed i colleghi ingegneri ai confini, una specie di compromesso tra i due corpi tecnici veneti.
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