United States or Honduras ? Vote for the TOP Country of the Week !


Le chiome arse, e tuttora fumanti; la guancia e la tempia gonfiate per la scottatura; le pupille rientrate tutte nel ciglio, sicchè degli occhi non si vedeva altro che il bianco chiazzato di sangue, e giallo in parte di colore bilioso: le membra tutte tremendamente convulse. Ah Francesco Cènci! battendo i denti sussurrava costui; voi avete avuto paura! Codardo! tu hai avuto paura.

Fa così! Non far così! Perchè hai giocato! Perchè non hai giocato! Te l'ho detto io!... Vedi!... Lo sapevo!... E ad ogni tavola, li aspettava spettro invisibile la «guigne»! La guigne, allegra e maligna, toccava il braccio di Nancy e le spingeva la mano nella direzione falsa, le sussurrava all'orecchio i numeri sbagliati.

Queste parole avevano rimescolato le viscere del vecchio peccatore spaventato. Il suo animo fu sopraffatto da superstiziosi terrori. Inoltre una voce gli sussurrava in cuore: che ti servono a te oramai le ricchezze? tu sei impotente a goderne: poco ti resta da vivere e tu dovresti sagrificar la tua salute eterna per il bene degli eredi? Posta così la quistione l'egoismo l'aveva sciolta subito.

Il Prete confuso malediceva l'ora, che gli venne in mente recitare una orazione di lunga mano composta: era meglio che avesse favellato, secondo il solito, così alla buona. Ah! pensava potessero farsi le cose due volte! Poi tutto umiliato sussurrava... Perdoni, per lo amore di Dio... io non credeva... avendo tolto a imitare la orazione di monsignor Giovanni della Casa a Carlo V... che...

E come dimentico di quanto doveva narrare e sopraffatto ancora da immensa paura non sapeva da dove cominciare. "Saresti più lesto nelle tue delazioni al Sant'Ufficio, boccone da forca", sussurrava Gasparo, col suo vocione. "Avanti!" esclamarono Orazio ed Attilio, rimasti pazientemente silenziosi sino a quel punto.

Il cuore fe' sulle prime un gran schiamazzo, che non facevano l'eguale le sue dieci oche nei giorni di temporale; sostò, chiuse gli occhi un minuto, e quando li riaprì, credette quasi che l'aria fosse infocata, Qualcuno la spingeva bel bello: una voce sussurrava al suo orecchio; la carrozza fece il resto.

Povera mamma! sussurrava nell'orecchio al professore Varedo la Olga, la ragazza emancipata. È sui carboni ardenti per me. Quel Nocera è un uomo molto volgare notò Varedo. Olga Duranti fece una spallucciata. È un filosofo. Cara signorina, non calunni i filosofi. Voglio dire che subisce con rassegnazione il proprio destino... E poi la sua è un'allegria forzata... Deve ingoiarne tante!

Con mia grande sorpresa trovai disteso sul divano il panciuto don Gaudenzio, il quale, come se nulla fosse accaduto, appisolava beatamente col capo appoggiato appunto sui cuscini di cui venivo in traccia, Lo scossi a più riprese, ma inutilmente. Socchiudeva gli occhi ad ogni mio urto, sussurrava poche parole inintelligibili, e tornava a russare.

, , aggiungeva piano a sua moglie e a Edith, quasi tutti quelli che vengono qui come «sportsmen» ci tornano poi come ammalati. E il suo risolino faceva rabbrividire Edith. La sposina talvolta sussurrava al marito: Guarda, guarda, Fritz! altri due, arrivati oggi! Ma forse sono turisti? No, no! sono ammalati... E negli occhi giovanili che si volgevano ai nuovi venuti, non v'era dolore.

Sciolta l'adunanza, durò ancora per qualche tempo una straordinaria agitazione nella sala, nei corridoi, per le scale. Chi si rallegrava e chi si doleva dell'esito della giornata, chi si limitava a esprimere i propri dubbi, chi si riscaldava anche con quelli che dividevano il suo parere, e chi dava ragione successivamente a tutti gl'interlocutori. Il signor Mariano s'era ritirato nella stanza della Presidenza ed era cinto da un gruppo di consiglieri e d'azionisti che s'erano trattenuti per conferir con lui sulla linea di condotta da seguirsi, ma ora parevano più che altro turbati dal suo aspetto sofferente e accasciato. La lotta gli aveva fatto trovare per un istante il vigore della salute; adesso la malattia aveva ripreso il disopra. Si sforzava di mostrarsi calmo, ma era pallidissimo, respirava a fatica, e non poteva discorrere che interrottamente. Roberto, che gli era vicino, andava rasciugandogli il sudore dalla fronte, lo aiutava a slacciarsi il nodo della cravatta e sbottonarsi il panciotto, e gli sussurrava all'orecchio. Vuoi far venire un medico? Ma il cavalier Mariano rispondeva di no, e di a un quarto d'ora si mosse appoggiato al braccio del figlio. Le gambe lo reggevano appena, e gli occorsero alcuni minuti per discendere sino nel cortile ove c'era il legno ad aspettarlo. È un uomo morto si bisbigliava sommessamente intorno a lui. Il portinajo, che gli voleva un gran bene, ajutandolo a salire in carrozza, stentava a trattener le lagrime. E quando il legno fu uscito dal portone, egli si ritirò nel suo stanzino e si mise a piangere ripetendo alla sua famiglia: Il cuore me lo dice. Il cavalier Mariano non passer