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La vecchiaia d'Andrea era stata la sua protettrice, la sua compagna; s'era piegata alle sue voglie, aveva giocato con lui, l'aveva amato e reso felice. Ed egli amava i volti vecchi; gl'inspiravano confidenza. Diede una strappatina all'abito della monaca e le disse accennando al malato: Non ci arrivo; è alto.

O mi sarei inebetito coi liquori, o avrei giocato. Ma a che tante giustificazioni? E per chi? Sento l'anima mia e sento che ho sempre ragionato: e con grandi sacrifizi, ma ho sempre ragionato: e sento di essere un uomo.

S'interrompe perchè Donato dica qualche cosa, ma Donato guarda istupidito e non dice nulla; ed allora riattacca il filo a bassa voce come facendogli una confidenza: «Ho voluto porgerle modo di rifarsi, ho giocato la sua eredit

Nel mio studiolo, venne un giovinetto mio conoscente, profumato, elegante, distinto.... Come in faccia sua mi sentivo piccino e sciocco e originale! 17 marzo. Ho qui le bozze delle sciocchezze archeologiche che ho scritto pel Vallardi. Stamattina ho giocato con qualcuna delle mie armi antiche di predilezione, ero contento! O perchè ognuna di voi ha un ricordo per me? Una sciocchezza.

Ora è l'alba, l'alba apportatrice dei propositi onesti, e uno solo ne rimane a Donato; si leva, corre alla camera del babbo, picchia tremante all'uscio, entra, si butta fra le braccia del vecchio e ne bagna la canizie veneranda di lagrime amare. «Sai, babbo, io sono indegno di te, ho giocato, ho perduto, ho pregato il cielo che mi facesse morire

Donato spalanca tutti e due gli occhi e non gli basta; quello che il signor Asdrubale tiene chiuso non sarebbe di troppo per vederci chiaro, E l'altro prosegue a dire: «Ho giocato anch'io, e gioco ancora qualche volta; se crede, può far prima la pace del suo debito; io non desidero di meglio. Le carte sono traditrici, ella potrebbe perdere con altri, e mi dorrebbe molto, molto.

Papa Gregorio, che combattuto in mille affetti, sospeso all'orlo di abisso profondo, in agonia di pensiero, come quegli che sopra un dado aveva giocato tutto grandezza, fortune, ambizione, progetti, il passato e l'avvenire, tutte le opere ed i concepimenti di una vita, tutto un potere strabocchevole, tutta la magica e paventata signoria di una parola, aspettava; ed aspettava senza velar gli occhi di sonno, senza sentir bisogno di cibo, smanioso, ansante, bruciato da impaziente inquietudine.

Mi avevi detto sei l'altro giorno. Di sei me ne hai cercate cinquecento. Se ti dicevo dodici me ne cercavi mille. E poi n'è andata la maggior parte. Avevo anch'io qualche conto da pagare. Vergogna! Vergogna aver pagato i debiti? Aver giocato. Volevo ben dire! Un po' di morale! NENNELE entra dal fondo della sala da pranzo. Vieni qui, vieni qui. Sei andata tu a chiamare il pap

Quella sera avevo giocato sfrenatamente al club, e avevo sfrenatamente vinto. Mi ero quasi vergognato di così costante fortuna.

, borbottava, ne convengo! mi hai giocato bene!... Sei stata più furba di me, e sei la sola che può vantarsi di avermi ingannato!... Ma chi avrebbe indovinata la tua perfidia sotto quell'apparenza timida e pudibonda? Ma... chi sa?... ride bene chi ride l'ultimo. Chi sa?... chi sa?...