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Armando si sentì stranamente turbato, benchè vi fosse nella sua maniera una punta d'ironia maligna che non sapeva capire. Non se l'era mai detto, ma oramai il suo cuore palpitava per la marchesa come non aveva mai palpitato. Il turbamento che qualunque delle belle donne ch'egli vedeva cagionavagli, non era da confrontarsi con l'estasi in cui la contemplazione della marchesa lo immergeva.

Così l'ignorante garzone faceva stare a segno i tristi che, senza compassione e per non so quale maligna abitudine, solevan pigliarsi giuoco di lui.

Oh! per questo nessuno dice nulla. Dico soltanto che vostra cognata fa la signora, mentre voi portate il basto... A questa insinuazione maligna, Maria impallidì. Più di una volta le era capitato di sorprendere certi sorrisi, certe mezze frasi, il cui senso al primo udire le era rimasto oscuro. L'asino dei Rampoldi!

Tu mi costringi a torli; prezzo di sangue alla maligna plebe parran tuoi doni: ah! li ripiglia; e lascia a me la stima di me stesso intera. NER. Ove tu l'abbi, io la ti lascio. Esperto mastro sei tu d'alma virtú: ma, il sai, ch'anco non sempre ella si adopra.

Ma mentre Gian Luigi parlava, per maligna stranezza io smarriva la visione di Laura, e un dispetto involontario a poco a poco mi offriva la visione di Lidia; pura ma fredda; onesta ma chiusa; intelligente ma repulsiva.

COMPRIMARIA. Damigella di confidenza e amica inseparabile di Primadonna; fanciulla tra i venti e i cinquant'anni, di indole maligna e sospettosa. COMPRIMARIO. Amico intimo di Tenore; personaggio poco influente e irresoluto.

Pochi giorni dopo, mediante spie fidatissime, pervenne notizia al signor Marco, come dal regno e dallo stato della Chiesa ci muovessero incontro grosse bande di armati per toglierci in mezzo, e prenderci a man salva. Il signor Marco, che quantunque dalla sorte maligna fosse ridotto alla condizione di capo-bandito, pure possedeva copiosamente le qualit

Il filo principale degli avvenimenti del Demi-monde è la lotta d'astuzia che ha luogo fra la maligna Suzanne e l'avveduto Olivier; il filo principale della Contagion sta appunto nella stessa lotta d'astuzia che accade fra la maliziosa Navarette e il furbo d'Estrigaud.

Lorenzo, sempre guardando in terra, accennò di col capo. Si fece portare il bambino, e baciandolo mormorava: «lo raccomando, lo raccomando...» È certamente a lei che voleva raccomandarlo. Lograve fece sgusciare verso la monaca una ratta guardatura maligna.

Sdegnata per questa maligna allusione al padre, ed incapace di rispondere con sufficiente moderazione, Emilia esitò un momento confusa; la zia ne trionfava; finalmente le disse: «L'orgoglio di mio padre, signora, aveva un oggetto nobilissimo; la sola felicit