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Il dottor Collini era rimasto muto, e tutto vergognoso in cuor suo per la soverchiante saviezza del maestro, il quale sapeva tante cose e cavava profitto da tutte. Eccovi dunque, mio buon figliuolo, proseguì il gesuita, in che modo io tenga stretto il Garasso, e perchè io abbia a così buon mercato i segreti che voi pagate così cari.

In quel momento alla vigna non si trovavano che sette od otto individui lasciati a custodia delle armi. Il resto della gente destinata a trovarsi in questa posizione, circa 200 giovani scelti, era stata o arrestata o costretta a retrocedere nell'uscire dalla porta San Giovanni, l'unica aperta in quel giorno. Lottare contro un numero così soverchiante di nemici pareva follia.

Mi parlò d'arte e di letteratura; deplorò l'abiezione dei comici, avviliti dall'indifferenza del pubblico e dagli incessanti dissesti economici. Lamentò la prevalenza soverchiante dell'opera musicale, più atta a ramollire gli animi che non ad invigorirli. Degli scrittori drammatici, scarsi a quell'epoca e indegnamente rimunerati, deplorò le miserevoli condizioni.

Poeta fu, nel più profondo dell'anima. Di poeta ebbe per usar le parole d'un suo illustre avversario il soffio, l'essenza alata, l'anima lirica. Non cercò nuove forme: fece sue quelle della poesia patriottica che palpitava in tutti i cuori quand'egli s'affacciò alia vita, le forme del Rossetti, del Berchet, del Manzoni. Dice egli stesso all'autore della «battaglia di Maclodio»: «quest'umile cetra apprese le forme da te, e il mio canto modula alla tua scuola gli accenti d'una speranza che non è più la tua». L'impeto della passione soverchiante non gli poteva consentire le sottili e pazienti industrie di stile e d'armonia, che più tardi vennero in onore. La sua poesia fu propriamente un canto sgorgante dall'anima, poesia di battaglia, piena strepito d'armi, di schianti di fulmine, di fremiti di popolo, di grida d'ira e di dolore. La successione delle sue strofe di decasillabi somiglia all'incalzarsi di manipoli di combattenti che corrono all'assalto; nelle quali le rime sono punte di spada e i tronchi finali urr

Quivi Papiri, Sgarallino, Nicotera, Torri-Tarelli Carlo ed altri ufficiali gridavano per la tradita capitolazione e i francesi collocarono subito dopo un picchetto di guardia al portone d'ingresso e una compagnia in rango e ad armi pronte nel cortile. Eravamo tutti prigionieri e contro la forza soverchiante non giovava la parola.

Un soverchiante profumo di gaggìe vampava dai giardini di Zaraùz. Pompon fece tre o quattro ridicoli starnuti, imperlando il velo che doveva riparare dalla polvere i suoi occhi rotondi e lucenti come ágate scurissime. Davanti al pericolo che il nobile cane prendesse una volgare infreddatura, Madlen avvolse nel plaid il decadente Pompon ed inoltre lo ricoverse con un lembo del suo proprio mantello.

Ah, questa volta, questa volta, egli non ebbe il coraggio di negare: disse di , semplicemente, senz'altro. Ed ella, allargando le braccia, fece un atto di persona vinta, che lascia andare la sua vita al vortice soverchiante.

Ma il papa e Napoleone III avevano uomini ed uomini da vomitarci contro, alle colonne sbaragliate dei nemici ne succedevano di nuove a fiotti e a torrenti, la moschetteria ripigliò stridula e tempestosa per tutto il campo e in tutte le linee, vittoria e sconfitta con varie e rapide vicende si alternavano, finchè alle cinque, sull'imbrunire, la nostra sinistra fu dal numero soverchiante e irruente sfondata per l'ultima volta, gli alleati ripresero i pagliai, e Garibaldi, per non venir circuito, dovette retrocedere su Monterotondo. Quivi egli, salito sulla sua torre di palazzo Piombino da poche ore e prima di tragici eventi abbandonata, meditava ulteriore resistenza, e gi

Un fragore immenso accolse il grido. Nella moltitudine fu da prima un mareggiamento confuso di tempesta. Poi, quando una voce soverchiante il tumulto gittò l’allarme, la moltitudine a furia si sbandò. Un pensiero solo incalzava quelli uomini, un pensiero che parea fosse balenato a tutte le menti in un attimo: armarsi di qualche cosa per colpire. Su tutte le coscienze instava una specie di fatalit

Lo stesso rovinío di percosse e di gridi giunge alle orecchie della nobile Elena, che angustiata d'angoscia soverchiante giaceva ammalata: le stava seduta accanto del letto la gentile Yole con la fronte posata sopra la destra spalla, e sovente la baciava; Manfredino, seduto ai piedi, di tanto in tanto giungeva le infantili sue mani, e pregava Gesù che desse salute alla mamma. «Yole!