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Il giorno stesso i medesimi e il generale Fabrizi, il colonnello Menotti, i maggiori Canzio e Bellisomi si radunavano all'identico scopo in una sala del palazzo Piombino e Garibaldi assistette alla loro discussione e ai loro progetti.

Essa fu eretta dagli spagnoli, sotto Filippo IV e V. E' un fatto straordinario e curioso che questa piccola Elba sia stata divisa nello stesso tempo sotto tre diversi dominî; dappoi, mentre l'isola apparteneva al Principe di Piombino, questi cedette nel 1537 Portoferraio a Cosimo; il Re delle Due Sicilie per contro possedeva Porto Longone.

Nei nove mesi vi entrarono 1200 bastimenti e 900 italiani e 600 inglesi vennero a vedere l'uomo dell'Elba, tra i quali molti ufficiali in uniformi italiane, francesi ed inglesi, ora da Marsiglia, ora dalla Corsica, da Genova e Livorno, ora da Napoli, Civitavecchia e Piombino.

Giunti prima di sera al piè di Monterotondo, mentre contemplavamo ad estremo vale la famosa torre del palazzo Piombino, vedemmo uscire dalla porta sottostante ilare, paffuto e rubicondo un grasso e piccolo pretaccio, che stringeva a braccetto all'uno e all'altro fianco due vaghissime ragazze, rosse e fresche come mele poppine appena colte, e ridendo con esse sgangheratamente e gongolando di gioia scendeva la rampa verso la nostra triste colonna.

Balaam, del volume del ventre toccava quasi la testa del somaro, mentre le gambe corte e grosse, armati i piedi di formidabili sproni, penzolavano come due salsicciotti. Egli tirava le redini alla bestia, e la frustava e spronava con un'enfasi da strabuzzare gli occhi, e mutare in piombino il rubicondo del volto.

Bambina vagava così pel giardino, provando un sollievo considerevole, quando il cancello ferrato che dava sulla strada si aprì ed il P. Piombino entrò. Essi si videro reciprocamente. Bambina, per evitarlo, volse il passo verso il boschetto del padiglione. Inutilmente. Il gesuita andò dritto a lei.

Ma il papa e Napoleone III avevano uomini ed uomini da vomitarci contro, alle colonne sbaragliate dei nemici ne succedevano di nuove a fiotti e a torrenti, la moschetteria ripigliò stridula e tempestosa per tutto il campo e in tutte le linee, vittoria e sconfitta con varie e rapide vicende si alternavano, finchè alle cinque, sull'imbrunire, la nostra sinistra fu dal numero soverchiante e irruente sfondata per l'ultima volta, gli alleati ripresero i pagliai, e Garibaldi, per non venir circuito, dovette retrocedere su Monterotondo. Quivi egli, salito sulla sua torre di palazzo Piombino da poche ore e prima di tragici eventi abbandonata, meditava ulteriore resistenza, e gi

Verso le undici antimeridiane, Garibaldi, ansioso per la partenza, stava ritto in piedi sulla prediletta torre di palazzo Piombino, fiero come un al Gianicolo sulla torretta del casino Savorelli presso San Pancrazio, e manovrava il cannocchiale da Roma lungo la via Nomentana e verso Tivoli.

Era una serva con una lettera del canonico Pappasugna, che lo pregava di passare da casa sua, prima delle undici, essendogli stato raccomandato dal padre Piombino. Bambina non era ancora alzata. Don Diego si vestì ed uscì senza vederla. Bambina aspettò il barone di Sanza fino a mezzodì.

OLOF. Madame, je m'appelle Oloferno Vitellozzo neveu de Iago d'Appiani, que vous avez empoisonné dans une fête après lui avoir traîtreusement derobé sa bonne citadelle seigneurial de Piombino. DON APOS. Madame, vous avez mis