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A mezzo l'autunno mi venne in mente di comporre un romanzo. All'idillio non pensavo più, tra per l'essermi stato suggerito dall'altra signora, tra perchè trovandomi la testa piena di motivi non solamente patetici ma anche comici, il verso m'avrebbe fatto impedimento. Ne scrissi subito a Violet; le scrissi, mano a mano, le prime idee confuse che mi vennero e tutti i pentimenti per cui passarono, le ritrassi le figure vere da cui volevo prendere i miei personaggi. Oggi pensavo un modo di aggruppare e di sciogliere i nodi della azione, domani ne pensavo un altro. Le scrivevo tutto. Sapevo di guastare così l'effetto futuro del libro sopra di lei, ed ero appunto felice di sacrificare una soddisfazione perchè ella sapesse tutto tutto dell'anima mia, i miei tentennamenti, le aridit

E.... ve ne andate? chiese ella, cercando di rafforzare la propria voce. . Quando? Domani mattina: o anche stasera.... meglio stasera. Infatti.... meglio stasera rispose lei, monotonamente. E.... non mi avreste salutata? Vi scrivevo.... Lasciatemi vedere diss'ella, pregando. Egli obbedì, dandole la carta, dove erano scritte soltanto queste poche linee.

Così feci in più lettere. Scrivevo ogni giorno, e sempre le impressioni del presente erano miste alla storia del passato. Non spedivo lo scritto che una volta per settimana e dirigevo le lettere a Norimberga. Non conoscevo Norimberga, ma avevo degli amici a Monaco e mi venne in mente di pregarli ad informarsi se dimorassero col

Mi sembrava di barare contro tutti quei visi pallidi, sconvolti, quelle mani increspate che buttavano le puntate su le carte con gesti imprecanti, raddoppiandole colpo su colpo, sperando che la Fortuna avesse dovuto stancarsi e voltare indietro la sua ruota, secondo i calcoli loro. E il giorno dopo scrivevo alla Savina: «Sei libera. Tieni tutti i mobili dell'appartamentino per ricordo di me.

Scrivevo piú sopra che tra il Caçador e la Infeitiçada è grande rassomiglianza: meglio era dire che in alcune lezioni si ha come un'intrecciatura un composto delle due romanze; di cui la seconda si chiude con un improvviso riconoscimento di fratello e sorella:

Nel dicembre del 1897, per festeggiare le vostre nozze, staccavo da questo romanzo, tuttora inedito, un capitolo il primo e ve l'offrivo.... interessatamente scrivevo perchè la vostra felicit

Le brevi e presto spente polemiche sollevate in quel momento, dimostrarono che quanto scrivevo riusciva per molti nuovo. Ho creduto mio dovere d'offrire i più ampi particolari, di non attenermi più alla semplice esposizione delle mie osservazioni personali, ma dimostrare, con la maggiore larghezza di prove, fatti e documenti, la verit

Del resto, io mi vergogno di dimorar cosí a lungo su queste debolezze; ma elle furono quelle di tutti quanti i secoli che ci restano a percorrere; e sono d'oggi, dicevo io e pur troppo non m'ingannavo, quando scrivevo per la prima volta questa pagina; e guastano, in somma, i giudizi sulle nostre due storie antica e moderna, e sulla presente e la futura ancora.

Fin da quando scrivevo le prime pagine di questo libro, solevo animarmi a proseguire pensando al piacere che avrei provato quando fossi giunto al villaggio di Broek. Ebbi dei giorni di scoraggiamento e di stanchezza, in cui avrei buttato sul fuoco tutti i miei scartafacci; ma da queste prostrazioni d'animo mi risollevò sempre quel pensiero. L'immagine di Broek era la mia stella polare. "Quanto, prima di arrivare a Broek?" mi domandavano in casa. E io rispondevo sospirando: "Ancora due mesi, venti giorni, una settimana." Eccomi finalmente al giorno tanto desiderato. Sono allegro e impaziente; vorrei potermi esprimere insieme alla penna col pennello e colla voce; ho mille cose da dire e non so da che verso rifarmi; e rido di me stesso come ne rider

Oh cara, cara disse, levandosi e stringendole le mani giusto.... vi scrivevo. A me? Si era seduta dall'altra parte della scrivania e lo fissava, pallidissima. Mi scrivevate? perchè? Per.... nulla disse vigliaccamente lui. Poi, vergognandosi, soggiunse presto: Per salutarvi. Parto. Partite? esclamò lei, alzandosi a met