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Reputando ormai finita la sua quarantena, il professorino lasciò gli amici per riaccostarsi a Diana. È buona adesso? egli domandò accennando a Bebè. , è buona... ma per carit

Non sembra che voi pecchiate di troppa confidenza? notò il Cardinale al Farinaccio ghignandogli d'un suo sorriso alla trista. More romano, Eminenza, more romano. Gli antichi nostri chiamarono il pegno da pugno, non si reputando sicuri se non tenevano la guarentia nelle mani; e manco fidavansi a citazioni, bensì strascinavano il testimonio in giudizio per le orecchia.

Anselmo diede volta al cavallo per tornarsi, reputando vilt

Crispi reputando oramai inutile rivolgermi al Regio Commissario ed un provvedimento, ad onore del vero, non tardò. Ma qual provvedimento! venne promossa la liquidazione giudiziaria della innocente ed odiata cooperativa di Caltavuturo... Ancora.

Ma il Conte a cui cotesto nome suonava delitto, e reputando eziandio le continue smanie della figlia come sforzi supremi a sottrarsi dalla imminente prigionia della Petrella, la ributtò con maniere acerbe, ed ordinò che la guardassero, e la impedissero di trascorrere dal luogo che l'era stato assegnato.

E' pare impossibile, e credo, che i posteri non ci presterebbero fede, dove non lo attestassero testimonianze solenni muniti di poche artiglierie noi resistemmo ai Francesi 26 giorni con la breccia aperta, mentre gli è raro che per così lungo tempo durino le fortezze principali. Il Generale Vaillant affermava dentro quindici giorni compito l'assedio, e andò il presagio indarno, onde se ne deve arguire o che incontrasse virtù inopinata, ovvero prendesse un granchio, e davvero fu così; cotesto generale reputando facile sopra tutti ad essere conquiso il punto più incavato delle mura rivolse lo sforzo supremo, e su questo non errò; ma non pose mente, che da quella parte del pari riusciva agevole moltiplicare le difese; di vero non stava la chiave dell'assalto, sibbene pochi metri dietro il Bastione nono a manca della porta San Pancrazio. Quinci circuivansi tutte le difese interne non escluse quelle del recinto Aureliano, quinci potevasi percotere la citt

Clermont vedendo colui stringersegli contro senza consiglio, si mette in guardia, reputando il manrovescio sicuro; allorchè gli è a tiro, mena di pieno vigore: l'Amira con ammirabile destrezza si curva sul collo del cavallo, passa la lama nemica, e appena gli sfiora le spalle; egli stringe la briglia allo snello Borak, torna indietro, e cala un fendente sul cimiero di Clermont, che, levate le gambe, aperte le braccia, cade morto per terra: l'Amira si piega dall'arcione, raccoglie la spada, e: «Prendiparla al Conte Giordano «così provvede di arme i suoi amici Jussuff

Egli fu informato, che a Roma stavano in procinto per dichiarare la resistenza impossibile, i battaglioni primo, quinto, sesto, settimo, ed ottavo della guardia nazionale tambussavano il Senatore Sturbinetti, tranquillati partivano; allora veniva la volta dei popolani; furono da prima trecento, crebbero poi alla stregua, che le disgrazie si facevano maggiori, e le sollecitazioni dei nemici occulti peggiori; per la quale cosa egli propose uscire da Roma con quanta più gente, e quante più armi, e arnesi di guerra, e pecunia, o cose capaci a ridurre a pecunia fosse possibile; ottomila uomini non potevano mancare, con essi andassero i rappresentanti del popolo, giovani, e di corpo gagliardi, di seguito grande nei propri paesi: da cosa nascerebbe cosa; intanto terrebbero fermo su gli Appennini; Venezia reggeva; non vacillava Ungheria: arride la fortuna agli audaci; non piacque il partito, comecchè trovasse nel Mazzini fautore caldissimo, il quale lo ripropose più tardi; onde il Garibaldi mulinando fino d'allora quello, che in seguito compì, reputando la capitolazione sicura pel giorno veniente si partiva, persuaso in seguito che per converso si era deliberati resistere fino allo estremo tornò di gran cuore a sostenere le ultime prove.

Questo mostrò la mia Veritá dicendo a Pavolo, quando mi perseguitava: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Questo diceva, reputando che Pavolo perseguitasse me perseguitando e' miei fedeli. che vuole essere schiecto questo amore. E con quello amore, che voi amate me, dovete amare loro. Sai a che se n'avede che egli non è perfecto colui che ama di spirituale amore?

Ma il Cènci, reputando coteste smanie sforzi per sottrarsi dallo aborrito viaggio, la cacciò di una spinta in carrozza, chiuse a chiave lo sportello, e fece abbassare diligentemente le cortine. Dato il cenno della partenza don Francesco salì con gli altri a cavallo, e tutti si posero in via senza dire un fiato.