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Ma non era quieto il Serafini. Di carattere ardente e passionato, misurava gli indugi alla stregua del desiderio che sentiva vivissimo di vedere in salvo i suoi ospiti cari e rispettati. Seguiva colla mente il Guelfi nella sua gita in Maremma, ne misurava tutti i pericoli, ne esagerava anche la difficolt

È cosa naturale che ogni generazione si consideri la predestinata a compire l'opera del perfezionamento dell'uomo; bene provvide la natura nello infondere dentro l'individuo la baldanza di essere il prescelto a porre l'ultimo sasso all'edifizio; ma quando l'opera gli si aumenta alla stregua del travaglio, e a mano a mano che sale gli si dilata l'orizzonte davanti agli occhi, allora comprende, generazione o individuo, se essere particola della somma Intelligenza , ma particola finita nella sua specie, ma frammento di opera che andr

Innanzi di morire volle Pio V. dare la benedizione al popolo, il quale non sapeva che farsene; ma tanto è, il Papa benedice sempre repugnanti, e volenti; di vero, appena morto Roma proruppe in tumulti come al Caraffa. Il Cantù ei fa sapere, come Francesco Bacone certa volta fu udito esclamare: «o che gingillano a Roma a canonizzare santo questo uomo sovrumanoSe la cosa sta come il Cantù la racconta gli è mestiere dire: che al gran Cancelliere talvolta si ecclissava la mente come pur troppo gli si ecclissò la morale. Parlando di Paolo IV. ho detto che costui rizzò la forca allato alla croce; Pio V. remosse la croce, e ci lasciò sola la forca: predicatore il carnefice. Nella Spagna e nella Italia l'eresia rimase annegata dentro il sangue, altrove crebbe, e combattè alla stregua della necessit

E non hanno torto. La carriera li preoccupa giustamente. Essi sono degli impiegati; anzi sono troppo impiegati. E la diplomazia non dovrebbe procedere alla stregua della burocrazia. La promozione e il trasloco degli agenti diplomatici dovrebbero essere soggetti a ben diverse leggi da quelle che regolano la promozione e il trasloco di altri impiegati dello Stato. Non può un diplomatico essere, supponiamo, vice-console ad Anversa, console a San Paulo del Brasile, console generale a Costantinopoli, segretario a Tokio, come un impiegato alle imposte dirette è commesso a Sassari e ricevitore ad Otranto. L'azione del diplomatico spazia nell'ambiente in cui egli vive, e deve essere diversa a seconda dei diversi ambienti. Un console non può limitarsi nell'Argentina o nel Brasile a dare ai suoi connazionali la sua protezione nella stessa misura e nella stessa forma con le quali le d

Ci furono scapestrati di altra ragione, che incolparono Guerrazzi di non avere condotto alla ruina il Granduca; e per non dire peggio parvero parole ebre: egli amministrò fedelmente in pro della patria, e del Principe, finchè sperò stessero insieme, e quando si separarono la Patria come doveva antepose al Principe. In questo concetto dava opera a comporgli il regno della Italia centrale e lo faceva se Leopoldo si fosse rammentato più di essere nato a Pisa, e meno del sangue suo austriaco, e meglio compiacendo a Dio avesse posta minor fede in colui, che se ne dice Vicario. Il popolo a parlare chiaro non si mostrò grato a questo figliuolo uscito proprio dalle sue viscere, ed io so, che il Guerrazzi dopo averci meditato su un pezzo, esclamava: Il popolo ha ragione! io non feci nulla per lui: bene è vero che non lo concesse il tempo tempestoso e breve; pure rimane certo, che non feci niente per lui. E che delle terre maremmane, ed altre dello Stato disegnava formare giusti poderi, e quelli concedere gravati di tenue livello, crescente a stregua dello aumentato valore, ai reduci dalle guerre, premio del sangue, non solo gratuitamente ma con danaro, che bastasse alla casa, alle bestie, agli arnesi; e così restituita la gente quanto più si poteva alla terra, il popolo rimasto nelle citt

La rabbia crebbe nel re langobardo alla stregua, che la potenza scemò; Ferrara, Ancona, e Bologna contro la religione dei patti non restituiva, serbandole per addentellato a futura vendetta, od a suo totale esterminio; la morte amica gli troncò il travaglio di sopportare vita umiliata e cotidiana ignominia; lasciava ai successori una fiera eredit

Dopo alterata l'elezione dei vescovi pel fine di convertire il cristianesimo in arnese di governo, ecco che Costantino introduce tra i vescovi le stesse differenze di grado stabilite nella gerarchia pagana dello impero: la importanza della giurisdizione episcopale andò alla stregua della importanza della diogesi dove il vescovo sedeva. Questo decreto il Concilio di Nicea promulgò e il Concilio di Calcedonia poi confermò con le parole: «Se qualche nuova citt

La principessa fu eccitata dalla collera. Ella sapea che Diana amava il Venosa. La fanciulla erasi mutata soltanto per l'ambizione ch'ormai gonfiava il suo cuore: sapea di poter conquistare il Re e disprezzava l'umile giovane sin allora adorato: la giudicava alla sua stregua. Non poteva ormai contenere il suo odio per lei.

Nello scritto L'iniziativa, pubblicato nel maggio 1870 , il Mazzini riassume con un'abile sintesi le misere condizioni politiche, morali ed economiche nelle quali dibattevasi la Patria per opera di un Governo senza fede e senza ideali, e prova alla stregua dei fatti che dal popolo solo può sorgere una vera iniziativa nazionale.

Provvide il cardinale Montalto di una rendita di centomila scudi fra patrimonio proprio, e benefizi, 250 mila e più glieli donò in case, suppellettili, e vasellami; poi cariche, offici a fusone tanto che fu estimato ed era il più ricco cardinale di Roma; così alla stregua gli altri parenti.