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Dimmi piuttosto: vuoi che ti porti una costoletta cogli spinacci? Al Pavone è ancora aperto certamente: dammi la boccia del vino; ti occorre qualche cosa di caldo? Ma tu dunque? Di me non ti preoccupare. La mamma aprì quel mobile strano, ne cavò un tovagliolo, una boccia di vetro bianco dal ventre grosso. Ti porterò degli aranci: quelli ti piacciono.

Ma anche la miseria ha limiti, oltre i quali il suo dolore raddoppia. Le sfuggì un sospiro. La signora Veronica disse: Dove è andata la signora Adelaide? Al Pavone? . Ditemi che cosa le avete ordinato. Io! nulla. Avete torto di trattarvi così; al mondo bisogna stare meno peggio che si può, adesso mangerete, appena torni la signora Adelaide. Vedrete che sa scegliere.

Sulla soglia stava ritto un negro colossale, completamente nudo, dalla testa massiccia ai larghi piedi. La sua folta capigliatura faceva fluttuare con grazia tutto un giardino multicolore di penne di struzzo e di pavone, ed egli aveva, nello sguardo e negli atteggiamenti, un'aria di eleganza disinvolta, ad un tempo aristocratica e zingaresca, che seduceva immediatamente.

Pensato, fatto. Un bel mattino l'audace avventuriere si recò dal primo sarto di Gerusalemme, certo Prandonio detto lo Scortica, e, spacciandosi barone russo e segretario intimo dello czarre, ordinò quattro tuniche nuove di crine di cavallo, sei paia di calzoni collanti, quattro gilets all'ussera, e un magnifico turbante a coda di pavone.

Il commendator Matteini è un poema; ha perfino la penna di pavone e il fiore stellato dell'edelweiss sulla testiera del suo cappello verde.

Dal momento che mi conobbi possessore di un harem mi abbandonai totalmente a questo pensiero, e tentai di richiamarmi alla memoria quanto aveva letto di straordinario e di favoloso su questi ritiri di piacere la sicura vigilanza degli eunuchi, i ventagli di penne di pavone, il molle costume orientale, i tappeti vellutati di Persia, i profumi inebrianti delle Indie, tutto ciò che desta la volutt

Le fiamme spagnuole. Noi ridiamo a crepapelle per burlarci di te, asino volante dalle orecchie di tela! Che fai lassù, tanto lontano dalle nostre bocche? Vieni ad ammirarci da vicino!... Noi siamo ballerine stupefacenti, e i nostri occhi son occhi di coda di pavone! Per te solo avvolgiamo ai nostri fianchi questi bei scialli di fumo ricamati di scintille, mentre danziamo con lunghi ticchettii di n

L'uccello «saconta-lavanyam» è una specie di pavone. «Il re sia sempre vittorioso». È il saluto di formalitá col quale in tutto il dramma gli amici del re si accostano a lui. Qui, in bocca di Sacontala, è come parola di pace. SULLA «STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA» DEL GINGUEN

Non c'è che lei, per farlo; e sarebbe la man di Dio pel nuovo giornale. Questa volta il pavone fece a dirittura la ruota. Sicuramente rispose egli, mettendosi sul grave. E sebbene io non abbia troppa domestichezza colla lingua.... Del resto, sentano, signori miei; bisogna confessarlo una volta; la lingua italiana è povera, assai povera. Che diavolo dice? esclamò il classico Vigna.

Ma nella calza non c'era niente. Malia si lavava, canticchiando, le belle spalle bianche, nude, assalite dai brividi. Il bacile di latta si empiva di spuma candida, fiocchi di neve ne cadevano intorno. Ancora il sole non era arrivato alla stanzuccia, ma per le vetrate appariva il cielo azzurro, limpidissimo, sul quale la Befana aveva, nella notte, ripassata la sua scopa di penne di pavone.