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In altri tempi Venezia, seguendo l'impulso della sorella lombarda, lavava nel sangue molti anni di umiliazioni e di servaggio. Non così ora. Essa sorge dalla dominazione straniera, non per propria, ma per altrui virtù.

Lo ha fatto a fin di bene. Ma la Cammilla come c'entra?... Con quel naso?... e lo vuol ficcar dappertutto! Mentre, chinato sulla catinella, si lavava rumorosamente, buttando l'acqua in mezzo alla camera e spruzzandone le pareti, sentì aprir l'uscio. Si voltò colla faccia insaponata: era Gian Maria. Che vuoi?

Le stoviglie sono proprio necessarie perchè, ora che ve lo posso dire senza affliggervi, avete a sapere, che da un pezzo in qua voi mangiate sempre nel medesimo piatto; e quando andavo in cucina io lo lavava presto presto, e ve lo riponeva su la tavola per modo, che non ve ne poteste avvedere. E con gli asciugamani lasceremo stare in riposo il gatto. O Signore, come siamo poveri!

La piccina era tutta gonfia, e sulle sue piccole membra arrotondate dall'edema, dovunque c'era una di quelle fossette che sono la grande bellezza dei bambini, il tempo aveva deposto una traccia nera. Non potei a meno di farlo notare alla madre, e di domandarle se non lavava la sua figliola.

Ho assistito nel Ghetto alla festa di Pasqua; seppi per caso che era prossima, passeggiando pel Ghetto, e scorgendo davanti a tutte le porte i rami di cucina rilucenti di pulizia, e tutte le fonti occupate da gente che lavava, puliva arredi e masserizie domestiche. Mi si disse che ciò si faceva a motivo della festa di Pasqua, che era imminente.

Egli veniva generosamente ritenuto per delinquente, veniva sospeso da ogni pubblica carica; veniva cassato dai ruoli delle milizie se militare; veniva privato del consorzio degli onesti cittadini; e difficilmente si lavava la macchia dell'inquisizione, nonostante che con la difesa avesse provato la sua innocenza, non ostante che la sentenza la proclamasse

E lo scrosciar dell'acqua... La testa di Valeria era voltata lateralmente, ed ora vedeva davanti a lei la schiena d'un uomo vestito di bianco, colle maniche rovesciate, che si lavava le mani sotto un robinetto d'argento. Le piacque guardarlo. Egli si volse scotendo nell'aria le mani bagnate. Era lui che aveva la faccia rossa e gli occhi sanguigni e i baffi grigi.

Portato il ghiaccio o la neve in laboratorio si estraeva dalla cassetta, si lavava accuratamente con un getto d'acqua distillata, poi si metteva a fondere a temperatura ordinaria entro ad una grande cassula che si teneva riparata dalla polvere coprendola con un imbuto rovesciato. Le prime acque di fusione si eliminavano, le altre si raccoglievano.

Si lavava con minuzia e con attenzione, respirando forte; la sua faccia mi sembrò piena di stanchezza, di sofferenza, d’irritazione. S’incipriò, si fece la treccia, mise una bella camicia di fino batista; prese uno specchio, lo sollevò davanti ad un altro per guardarsi la nuca. Nella camicia trasparente vedevo così delinearsi la profondit

Ella, trascurando le sue bisogne, s’era ridotta quasi alla miseria. Lavava male i panni, li perdeva, li faceva strappare. Quando scendeva alla riva del fiume, sotto il ponte di ferro, dove erano raccolte le altre lavandaie, a volte si lasciava fuggir di mano le tele che rapiva per sempre la corrente. Parlava continuamente, senza stancarsi mai, della medesima cosa.