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In altri tempi Venezia, seguendo l'impulso della sorella lombarda, lavava nel sangue molti anni di umiliazioni e di servaggio. Non così ora. Essa sorge dalla dominazione straniera, non per propria, ma per altrui virtù.

Napoleone si servì dei partiti repubblicani come aiuto a salire; e odiava i legittimisti come i peggiori nemici della propria dominazione. Cesare era un vero democratico, amava il popolo e avrebbe sdegnato il dileggio napoleonico contro la «canaglia». Sotto la tirannide di Silla ebbe a soffrire per le sue convinzioni democratiche, e il suo odio contro gli aristocratici comprendeva non solo i propri nemici, ma anche i nemici del popolo. Egli legò il proprio potere alla più popolare delle magistrature, al tribunato, e quando da monarca si sollevò, come si addice al genio, sull'unilateralit

Ma noi sentiamo il desiderio della dominazione, dell'arte, della politica; vorremmo avere una vita multinoma, correre per le strade, non essere fermati dalle femmine negli angiporti, non dover salire certe scale, non sentir morire la nostra vita sotto delle bocche sapienti, e ci ribelliamo, e ci ritorniamo.

Il 30 ottobre 1867 fu un triste giorno nella storia d'Italia; esso segnò un profondo esaurimento morale ed un grande regresso. Non era ancora passato un anno, dacchè i Francesi erano stati costretti, dalle condizioni politiche e dalla logica delle opinioni e dei fatti, ad abbandonare Roma. Allora tutto il mondo si era rallegrato coll'Italia, perchè finalmente questo giorno era giunto, dopo secoli di aspirazioni e di sforzi, verso l'indipendenza dalla dominazione straniera. Anche questo era stato illusione. I Francesi erano di nuovo sbarcati nel paese, e la loro nuova occupazione sembrava dire al mondo che l'Italia, incapace a mantenere la sua libert

Le figure più snelle offrivano anche allora agli osservatori stranieri «un’idea di quelle bellezze che una volta servirono di modello a Prassitele ed a Policleto in quest’Isola greca, e che infiammarono Aci per Galatea». E lanciandoli fantasticamente in mezzo alle favole ed alla storia, li richiamavano a quella siciliana che fece girare il capo ad Eufemio, quando nel secolo IX l’Isola cadeva sotto la dominazione degli Arabi³⁷⁰.

In effetti vi giunsero contemporaneamente all'abate di Cluny, quando il misero Gisulfo, che in lui vedeva spegnersi l'ultima facella della dominazione longobarda in Italia, usciva dal castello de' padri suoi con la desolata sua famiglia, nudo, la testa china, senza sapere dove la sera avrebbe riposato il capo, senza speranza di una crosta di pane pel domani.

Il partito austriaco puro volea, per così dir, cancellare con un tratto di penna i quindici anni della dominazione francese; unire di nuovo la contrada all'impero austriaco; riporla in quelle medesime condizioni da cui tratta aveanla gli eserciti francesi; far giuramento di fedelt

Nel più bel tempo della nostra letteratura politica, quando la lirica, la drammatica, il romanzo erano avvisaglie, scaramucce, battaglie contro la dominazione straniera e l'influenza clericale, appaiono inattesamente i Promessi Sposi. Il pubblico non si cura dei lombardismi, del concetto di rassegnazione cristiana che i critici vi scoprono; gli basta l'opera d'arte e lascia dire.

CONCLUDIAMO: La donna, che colle sue lagrime e il suo sentimentalismo ritiene l'uomo ai suoi piedi, è inferiore alla prostituta che spinge il suo maschio per vanagloria a conservare col revolver in pugno la sua spavalda dominazione sui bassifondi della citt

Dante finì la sua vita a Ravenna sotto la protezione di Guido. Il palazzo dei Polenta è scomparso senza lasciare la minima traccia, e della loro dominazione non resta altro monumento materiale che la tomba del poeta.