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Presto, presto: disinfezioni, bagni, parrucchiere, sarto. Gli eroi sono gli eroi, ma la vita è la vita. Ah, come se la gode, questa breve parentesi di vita in pace!... Come se la mastica!... Pare un gattone che faccia le fusa.

Andrea si andava civilizzando, si faceva vestire a Treviso da un sarto migliore di quello del villaggio, aveva imparato a pettinarsi, si metteva la cravatta con qualche attenzione, e pareva quasi un giovinotto della citt

Il portinaio di casa...? Ma , ma , il mio sarto, replicò don Ignazio, ci vuol tanto? Andate. Poi, rivolgendosi all'Enrico continuava: Non è certamente uno dei primi sarti di Milano, ma è bravino e mi è tanto raccomandato dal preposto della parrocchia. E poi, è tanto discreto nei prezzi. Vedi quest'abito?

Ha sentito: lei può andarsene. Se ne vada disse la signora Maddalena al sarto che, rimesse le due pezze sotto il braccio, cheto cheto, infilò l'uscio. L'audacia era stata troppa: le teste del babbo, dei fratelli, della cugina non si vedevano più, erano sparite. Gli altri poi facevano anche più rumore del solito, per timore che la voce della signora Maddalena non si udisse in istrada.

«Scherzano tra loro, a proposito delle cose della moda; il babbo ha osservato, ed anch'io, veramente, che l'amico suo è d'un'eleganza squisita, da un certo tempo; e mi spiega sempre, a proposito del taglio delle giacchette e delle fogge delle cravatte: «Questa è l'ultima parola di Gironi.... Questa è l'ultima parola di Vassier...» Gironi è il sarto, Vassier il cravattaio...

Finalmente si decise a uscire ed andare al numero 8, la casa Van Osten, a domandare istruzioni. Non aveva ancora visto il congressista, suo principale, e Aldo come tutti quelli che sono sicuri della loro persona e del loro sarto amava le nuove conoscenze. Suonò al numero 8. Il servitore che gli aprì, lo guardò in faccia e dubitò. «Foreignerdisse fra .

La Bortola del sarto ha vinto cinquantasei lire coi numeri del matto. Il Rosso rise ancora gonfiando gli occhi slavati. Quello era un conte diventato matto per i liquori. Chi troppo, chi nulla.... C'è qui il maresciallo. Venne anche il sindaco e il dottore. Il cadavere fu scoperto. Pareva una mummia ingiallita. La creta gli riempiva ancora la bocca e i forellini del naso.

Infine, che dirti? con queste trecento lire vivrei, ma raccozzando a mala pena l'oggi col domani. Figùrati, ci ho anche il sarto... Capisco anche questo. I sarti di provincia sono sempre in ritardo colla moda, e quelli della capitale corrono innanzi coi conti. Ma basta, non occorr'altro. Tu hai bisogno di fare la tua buona figura nel mondo aspettando tempi migliori. È così come tu dici.

FACIO. Questa mattina venendo Pelamatti, servo di maestro Rampino sarto, a portarmi certe vesti nuove che volea cavalcar per Salerno, costui gli diede ad intendere che eran sue e che egli era Facio, ch'era io, e si tolse le vesti mie.

Che vuoi caro Nando disse Enrico appena potè avere la parola sono arrivato oggi stesso dopo essere stato per molti anni nei padri barnabiti e per molti mesi volontario in guerra. Sono ignorante come un pilastro di queste cose. Da quest'oggi, se vuoi, io mi metto sotto la tua direzione. Comincerò col licenziare il sarto portinaio.