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Ella posa ne l'ombra, in signorile atto: si stende a 'l niveo piè d'avanti la pelle d'una gran tigre di Giava. Dormono a presso i veltri da 'l sottile muso di luccio, candidi, eleganti, snelli, che Paol Veronese amava. Vive anco, immersa ne 'l natale aroma, lungo il mare una gran selva d'aranci, ove lento il paone apre ne l'ombra la pompa de le sue fulgide piume?

Salgono miti su da 'l verziere a 'l balcone i leandri in rosei fiocchi; un gran paone sta co' suoi cent'occhi vigile in alto da le ringhiere. E mentre il cane, quasi per bere, vibra in ritmo la lingua umida a 'l fiore de 'l niveo pié, gli corron su 'l nitore de 'l dorso lunghe onde leggere,

PRUDENZIO. Me par mill'anni d'essere coram quel soavio, blandulo e niveo corpusculo. MALFATTO. So' ben qua, . Non me avete trovato, no. RUFINO. Caminate innanzi. MALFATTO. Voglio venire io ancora, olá! PRUDENZIO. Fa' che non ti parta da quel lime. MALFATTO. Lima a vostra posta. REPETITORE. Rèstate, ché adesso adesso retornaremo. MALFATTO. No, no: io non voglio venire. Aspettateme pure.

Se non che Emma alle dieci andava a letto e il foglio criminoso passava dal roseo nido in un altro bianco niveo, ornato di trine e profumato di giovinezza, ch'era il letto di lei. Fu messo sotto il cuscino, ma dopo poco passò nelle mani di Emma, e le mani lacerarono la busta con uno strappo, che pareva una convulsione.

In cima a la rupe, nel niveo soggiorna Riposa la diva le membra sue snelle; Le danzano in giro le rosee donzelle, La cullano i canti d'un astro fedel.

In ogni atto e costume, Gentil, soave ell'era; Più bella ancor la sera, Quando, disciolto il crin, Della lucerna al lume, Con agil man seguiva La pulce che fuggiva Dal niveo petto al lin. Rivedo e bacio alfine Le cifre desïate, Le note profumate Che la sua man vergò; Fra i monti e le colline Fra i boschi e i laghi errante, Al suo lontano amante Clarina ancor pensò.

NARTICOFORO. Che sfinge, che arpia, che Medusa con la testa crinita di serpenti! PANURGO. Assai piú difforme è quello che cuopre la gonna, che quello che appar di fuori. NARTICOFORO. Uhá, uhá, che orribil putore che vi ha lasciato: par che sia un putrido cadavere! O che pettuscolo niveo dove sta spaziando Venere con gli Amori!