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Siete voi che non volete rispondere. Erano rimasti come abbracciati. Egli la sentiva tratto tratto vibrare sotto la pressione del suo braccio, mentre i singhiozzi le facevano groppo alla gola. Ebbene! proruppe alzandosi bruscamente nella paura che una convulsione potesse sorprenderla: verrai con me, te lo ordino. Ella si alzò obbediente e gli riprese il braccio senza però camminare.

Ma i capegli erano imbiancati da un verno precoce; ma un fascio di rughe gli solcava il mezzo della fronte, mostrando sopracciglio raccostato a sopracciglio per effetto di interna convulsione; il suo viso pallido e smunto era d’uomo pur mo’ uscito dalla tomba, anzichè vissuto nel consorzio dei suoi simili.

No, no, seguitate; ma presto; come andò a finirediceva Ramengo: e se la stanza non fosse stata così buja, lo avrebbero veduto divenire a tratto a tratto smorto e divampante, e il suo labbro e le sopracciglia contrarsi e squassarsegli tutto il corpo in violenta convulsione. Maso intanto, con quel misto di bonariet

Lo sventurato si aggrappava al lungo sacerdote e sprofondava il capo nelle ampie pieghe della negra sottana e nei merletti bianchi della cotta, mentre le sue gambe si contorcevano sul pavimento come agitate da una convulsione spasmodica.

Se non che Emma alle dieci andava a letto e il foglio criminoso passava dal roseo nido in un altro bianco niveo, ornato di trine e profumato di giovinezza, ch'era il letto di lei. Fu messo sotto il cuscino, ma dopo poco passò nelle mani di Emma, e le mani lacerarono la busta con uno strappo, che pareva una convulsione.

Alle nove della sera lo strabismo della pupilla destra non era aumentato, sebbene il vomito si fosse ripetuto con qualche piccola convulsione, e l'addome del bambino apparisse anche più retratto; ma tornando per la terza volta verso le undici, il dottore trovò Bice e De Nittis ancora nella stessa posizione, a fianco della culla, che lo attendevano.

La povera Gabriella si crede da tutti morta per una violenta convulsione; l'altra nessuno sapeva ancora chi fosse, e non si conoscono le sue colpe; il disonore di donna Maria non è palese.... ed il duello col principe è un duello come tutti gli altri. Avete ragione. Dopo qualche altra parola il conte si alzò; salutò il cugino e partì.

La poesia è una convulsione dei nervi, insistè la Contessa, che li aveva lei i nervi in convulsione, perchè era malcontenta dalla sua serata. Come l'amore allora? disse Fausto. Come l'amore. E si guarisce anche col chinino? Perchè lo domanda? È poeta lei? No, sono innamorato, rispose Fausto. Ma lo disse stizzito. Quella scherma di frasi artifiziose, di paradossi, lo irritava.

Tu intendi.... M'è venuto questo accesso all'improvviso.... È una cosa dei nervi.... come una convulsione.... Si spasima; non si capisce più se si pianga di gioia o di dolore.... Ah, mio Dio!.... Vedi, mi passa.... Alzati Tullio; vieni qui accanto a me.

Era guarita dalla convulsione; però, dopo alcuni giorni, fu presa dal vaiuolo, che si sviluppò violento, terribile. Il medico le aveva portata l'infezione. La sua forte natura, la sua gioventù lottarono lungamente, e trionfarono del male; ma la bella fanciulla rimase orrenda.