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Cristina nulla seppe di questo matrimonio; combinato con ogni cautela, fra un prete debole e due giovani esaltati, e il cui atto rimase iscritto solennemente nell'archivio della parrocchia.

Non si sa quando vennero a Bracciano. Questo villaggio fu fondato in tempo ignoto, si crede su un fondo della gens Braccia. Il Nibby che per primo ci ha fatto conoscere la storia dell'agro romano nel medio evo, ha trovato la prima menzione del Castrum Brassani in un documento claustrale del 1320: io mi trovo in grado di completare la cosa, perchè ho trovato un altro documento, anteriore di quasi cento anni, nell'archivio Orsini: è uno strumento legale del 10 marzo 1234, nel quale Goffredo Amatore e Landolfo, figlio del prefetto Gotifredo, appaiono come signori di questo castello: Domini de Brachiano et de sancta Pupa. Secondo questo, Bracciano apparteneva in quei tempi alla famiglia dei Prefettani o dei prefetti della casa di Vico, potente nell'Etruria, che aveva ridotto ereditaria fin dal XII secolo, la prefettura della citt

Dal che Imilda è fuggita con Ugo è passato un anno, due.... Nulla più nelle valli, a Saluzzo, si seppe di loro.... Solo il romito di Malandaggio ci tramandò su certi foglietti certe notizie, che mi venne fatto rintracciare nell'archivio di Saluzzo. Ma a che pro? Voi non ci credereste. Ebbene?

Allora si sparse per Todi la voce che uno straniero faceva grandi ricerche nell'archivio della citt

Copia de una lettera scripta da Uzunhasan al Doxe nostro nell'anno 1472. Marino Sanudo, Cronaca ms. nell'Archivio Cicogna. Commissione a Giosafat Barbaro, ambasciatore veneto in Persia. Quod ser Josaphat Barbaro oratori designato ad ill.mum dominum Ussonum Cassanum fiat haec commissio.

Venivano lette in senato, e depositate nell'archivio della cancelleria segreta.

Il capostipite degli Orsini, dal romano nome di Orso, si perde nel buio della leggenda: non si sa neppur bene se fosse germanico. I suoi discendenti si chiamarono Filii Ursi: così suona sempre nelle più antiche cronache il cognome degli Orsini. Storicamente appaiono solo nel XII secolo. Celestino III (1191-1198) apparteneva alla loro casa. Nel XIII secolo, durante le lotte degli Hohenstaufen, acquistarono maggior potenza, per opera specialmente del senatore Matteo Rubeus, capo imperante della repubblica capitolina ed instancabile avversario dell'imperatore Federigo II e poi per opera di papa Nicolò III (1277-1280), figlio di detto senatore. Gli Orsini, fecondi quanto i Colonna, si suddivisero in seguito in più rami e dai loro diversi possedimenti si chiamarono Orsini di Monte Giordano e di Campo di Fiore in Roma, conti e signori di Nola nella Campania, di Tagliacozzo negli Abruzzi; di Gravina e Manoppello, di Monte Rotondo, di Vicovaro, di S. Angelo, di Pitigliano, d'Anguillara, di Bracciano. L'elenco dei loro castelli e possedimenti è conservato nell'archivio di famiglia a Roma e forma un intero volume. Erano egualmente potenti nel regno di Napoli come nel dominio romano. Mentre i Colonna, proprietari essi pure nel napoletano di grandi feudi ed in lotta violenta con i loro nemici ereditari per i marchesati di Tagliacozzo, Alba e Celano, possedevano nel Lazio il nocciolo della loro signoria, gli Orsini dominavano il territorio sabino sull'Anio, da Vicovaro fino a Nerola e Monte Rotondo, ed il paese etrusco da Sutri in giù, fino di l

Un giovane benedettino mi condusse nell'archivio del convento, che conserva diplomi imperiali di Enrico III, di Corrado III e di Barbarossa, e molte Bolle papali. Formava il suo vanto principale il più antico documento che Perugia possegga; il privilegio di Benedetto VII, del 978, fondatore e primo abate del convento.

Un giorno d'estate, nel pomeriggio, per distrarsi dal gran caldo che l'opprimeva, era salita nell'archivio della parrocchia, una stanzetta che dava in una corticella quasi scura, e sempre riparata dal sole. S'era messa a spolverar le filze di carte, poi a leggiucchiare qua e l

L'originale fu di recente scoperto nell'archivio dei Frari dal signor Pasini. Colla scorta di quello si potè riscontrare la presente relazione, gi