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Il Toscolano si vantava di non averci messo piede, quantunque avesse ricevuto l'invito. Questo signore aveva ballato da tutti i governatori austriaci succedutisi a Borghignano, ma di Prefetti di sinistra non ne voleva sapere, perchè tutti i sinistri, diceva lui, erano nemici mascherati dell'Italia e della Monarchia.

Il generale Morra lasciando l'Isola, nella sua circolare ai prefetti, osò scrivere questo periodo sbalorditoio, ch'è meritevole di essere tramandato ai posteri, come l'indice più esatto della sua incoscienza: «Durante questo periodo eccezionale sprezzando fatiche e disagi mi sono dedicato con vero affetto alla non facile impresa della pacificazione degli animi per varie cause eccitati, e allo studio arduo dei principali bisogni delle popolazioni siciliane....»

La loro sfilata è immensa; tra quelli di accusa ho notato, senza avere avuto la pazienza di rilevare la condizione di tutti: sette prefetti, un ex prefetto, un consigliere delegato di Prefettura, tre questori, sei ispettori di pubblica sicurezza; e poi Delegati, ufficiali dell'esercito di ogni arma e di ogni grado, sindaci e proprietari, avversarî notissimi dei Fasci; e poi questurini e carabinieri; e poi pochissimi lavoratori, che o depongono su circostanze inconcludenti o smentiscono ciò che risultava avevano affermato nel processo scritto...

Poco dopo apparve la circolare di Ricasoli del 15 novembre a tutti i Prefetti d'Italia; in essa il Gabinetto di Firenze dichiarava che avrebbe scrupolosamente rispettato la Convenzione di settembre; che il Potere temporale del Pontefice era divenuto una strana anomalia in mezzo alla civilt

Se si pon mente ai maggiori poteri che la legge comunale e provinciale del 1865 accordava ai Prefetti nello esercizio della tutela si riconoscer

Il quale, indegnissimo de' cinque predecessori, dissoluto, crudele, sfrenato, comprò la pace co' marcomanni, tiranneggiò in Roma, fecevi l'istrione, il gladiatore, l'Ercole, sui teatri pubblici, abbandonò il governo ai prefetti del pretorio ed ai liberti; e costoro, di concerto con le meretrici, l'uccisero finalmente .

Di che riporta molti esempî lo Zini, uno dei pochi prefetti che insieme al Rasponi, al Gerra e a pochi altri, vennero in Sicilia con rette intenzioni e fa onore al Nicotera l'avervelo mandato, quanto gli fa torto l'averlo costretto a dimettersi per non avere voluto seguire una condotta biecamente partigiana.

Così infine prefetti, delegati e pur troppo anche i magistrati furono messi a disposizione dei deputati ministeriali e questi nei rispettivi collegi divennero tanti proconsoli in cinquantesimo!

È il Gran Nimico un degenere nepote del buon Gargantuasso; enorme, sbuffante, tonante, divorante. Il colloquio avvenne in terra neutrale; e presenti vi furono li illustri prefetti di Teramo e di Chieti. Ma, verso il tramonto, un lanzichenecco, entrato in Pescara per recare un messaggio a un consiglier del Comune, si mise in cantina con atti bravi a bevere; e quindi prese bravamente a girovagare.

Questi, di animo mite e alieno dalla critica contro l'ente governo, fece una vera e giusta carica a fondo contro i prefetti, la cui partigianeria politica generava un forte disagio morale, che aggravava il disagio economico. A notarsi: avendo io accennato ad un funzionario abile e intelligente, l'on. Damiani mi fece questa caratteristica interruzione: «Pare impossibile, ma è vero