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Ma buon per te, che ti sei partito; ché or, che mi bolle il sangue, non mi terrebbe il rispetto ch'eri un vecchio rimbambito, barboggio. Non dovevi invecchiare, se non volevi diventar cosí ignorante.

Bolle il sangue a Marfisa, e le d'urto nella pia-madre, e quasi esce dal cerchio, siccome il brodo nel paiuol ch'è surto pel troppo foco e spinge insú il coperchio. Un uomo, a cui vien fatto il maggior furto, che ha gran famiglia e nulla di soperchio, non ha metá dolor di quel che prova Marfisa, che il pidocchio alfin ritrova.

Nondimeno, se io non avessi parlato... o se vi fosse modo a far , ch'essi dimenticassero... o alla più trista che non potessero più parlare... Come? Alle lettere si mette un sigillo di cera di Spagna: alle labbra conviene apporre un sigillo di piombo a mo' delle bolle di Sua Santit

¹²⁵ Gorani, op. cit., t. I, p. 47. Questa cifra, per chi vi si fermi sopra con attenzione, è molto interessante. Quarantacinque mila onze valevano mezzo milione di bolle; e mezzo milione di bolle rappresentavano cinquecentomila Siciliani sollecitanti la licenza dell’uso delle carni, delle uova, dei caci, del latte ecc. La popolazione d’allora, in tutta l’Isola, era di 2 milioni; sicchè una quarta parte di essa cercava di mettersi in regola con la chiesa, con la propria coscienza e anche col proprio stomaco per quanto poco fosse esigente. Poteva, è vero, partecipare alle ragioni dell’acquisto il timore di essere scoperti trasgressori d’un precetto chiesastico, che è quanto dire civile e magari politico; ma al religioso non prevaleva certamente il timore delle pene corporali dell’autorit

MELITEA. Cosí prometto. PIRINO. Io sono il vostro Pirino! MELITEA. O somma di tutte le mie speranze, io son tutta divenuta di foco, il sangue mi bolle per tutte le vene, e mi riconosco incapace di tanta gioia. O Dio, dammi tanta fortezza che possa nasconder cosí smisurato contento! PIRINO. Ecco ch'è pur vero che m'ho fatto vender per ischiavo per far libera voi.

L'aveva mangiato a casa sua tante volte, era il caval di battaglia della nonna, e aveva guardato con tanto d'occhi il babbo a farne delle scorpacciate. Non sapeva altro. Come si fa.... come si fa.... cominciò a dire. Ci vuol lo zucchero certo. Oh, la bella scoverta! esclamò la giovinetta ridendo. Lo zucchero va in tutti i dolci. Si bolle il riso. Qui ci fu una gran discussione.

Dalla posizione di ieri siamo discesi una cinquantina di metri. Martedì 18. Prima di partire, i condottieri dei nostri buoi vogliono farsi il loro pane: divisa la pasta in bolle, nel mezzo di ognuna introducono una pietra riscaldata al fuoco ottenuto con sterco vaccino essicato, non essendovi legna, poi pongono sulla brage la bolla che così cuoce esternamente ed internamente.

E come suol, se l'acqua fredda sente, quella restar che prima al fuoco bolle; così l'ardor ch'accese Olimpia, vinto dal nuovo successore, in lui fu estinto.

Cresti fece una corte spietata a Flora. Lodò il bel vestito di mussolina a bolle bianche e celesti, lodò la collana di corallo, che faceva spiccare il candore marmoreo del collo; lodò le belle mani magre e lunghe, a cui non mancava che una cosuccia sopra un dito...

Con gli occhi intenti nella sua teiera, Diana sussurrò: L'acqua bolle. E diede un'occhiata all'orologio. Alberto dovrebb'esser qui. Ha l'abitudine di farsi attendere? No, è puntualissimo... Tanto puntuale che verso il the anche per lui.