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Solo il mortal, benchè ogni senso sbrame, E si sforzi a letizia, ode una voce Che in cor gli grida: L'ore tue son grame! Sempre muta pensier, sempre lo cuoce Uopo sfrenato di scïenza o possa, Sempre una spina a sue calcagna nuoce. Solo fra gli animali ei pur dall'ossa De' cari estinti aspetta vita, e crede Sovrastar gioie e danni oltre alla fossa.

Più lungo ancor saria gli uomini dirti, a' quai l'essere ingrato ha fatto danno, e che puniti sono in peggior loco, ove il fumo gli accieca, e cuoce il fuoco. 14 Perché le donne più facili e prone a creder son, di più supplicio è degno chi lor fa inganno.

Tra voi gridate e menate le mani, pur ch'io panebri. ORGILLA. Tu tirerai in fallo, Pilastrin, questa volta, ché la carne rimasta è in beccaria. Che vuoi ch'io cuoca? le miei mutande? PILASTRINO. Giá denno essere arse, se l'hai portate un , ché 'l vostro fuoco non cuoce o scalda. GIRIFALCO. Pilastrin mio caro, tu vedi.

Col carbone si cuoce il desinare, si scaldano i ferri da stirare, si purifica l'acqua delle fonti, si disinfettano le carni un po' stracche, si rende bevibile il brodo inacidito, ecc. ecc. Finalmente il carbone è impiegato in vari usi importantissimi, dei quali non potrei parlarvi in queste lezioncine: vi basti che esso serve a moltissime applicazioni della medicina e delle industrie.

FILENO. Parti ch'abbia ben preso l'orso per gli orecchi, questo poltron? Sta' , che sei ubbriaco spolpato. Quel che avresti di bisogno in questo mal sarebbe un braccio e un terzo d'un buon querciuol. Questo porco da stalla, ch'ogni tre si cuoce! PILASTRINO. Tu non dici il ver, se fossi mia madre. Ti vo' far men... men... mentir per la gola. Aspettami, assassino! ch'io ti voglio accusare.

RITA. Circa a che cosa? FULVIA. Circa l'essersi innamorato. RITA. Io ve dirò el vero. Me par ch'abbi fatto bene. FULVIA. Bene, eh? Non ti cuoce a te: però parli a questo modo. RITA. Eh! madonna, vorrei che voi mi potessevo vedere el cuore; ché forsi mi terrestivo piú cara che non mi tenete. FULVIA. El veggio, pur troppo, quando tu dici ch'egli ha fatto bene.

Ride il nonno annusando come un bracco il buon odore di fritto che cuoce nel camino accanto alla polenta che si muove gialla monumentale nel pentolone. Sembra la pancia della comare Maria. Ora partorir

Dopo tanti giorni di processo, tante notti passate sul saccone in terra e un viaggio che ci aveva diminuito di peso, un bagno era la suprema delle consolazioni corporali. Vi andammo l'uno dopo l'altro senza ritornare ai «banchi di rigore». Il bagno era in un angolo della vasta cucina, ove cuoce la minestra quotidiana dei condannati, diviso da una coperta appesa a due chiodi.

Monotonia, monotonia del sole operaio che cuoce i germi delle viti, sguinzaglia i tafani sulle groppe dei buoi, accende pruriti nella carne di quella contadinella, arroventa il dinamismo giocondo dei tre cani e gonfia il mio petto d'un'ansia soffocante di amore e di guerra. Vita da cow-boy. La nostra fattoria di Barchessa immobile, sola come una nave sul mare infinito delle pianure.

Sète tafani di sorte che o mordete o infastidite altrui; e fate come il carbone: o cuoce o tegne. V'aviam tanto pratichi oramai che guai a noi! E vi conosciamo bene, Dio grazia; e non c'è guadagno coi fatti vostri. GIGLIO. Guadagno?