United States or Angola ? Vote for the TOP Country of the Week !


Fu slava, e latina. Dell’intelligenza slava possedette l’intrepida logica e la furia mistica: del temperamento latino, la morbidezza del tatto, il senso dell’equilibrio, l’ala della poesia. Da tali elementi, fusi nel crogiuolo del più assoluto ardore di dedizione che mai avvampasse in creatura femminile, risultò il capolavoro umano ch’ella potè incarnare.

Sul tuo sen palpitante, oh, lascia, lascia Ch’io riposi la testa affaticata, Come timido augello sotto l’ala, Come rosa divelta e reclinata.... Ho bisogno di pace. Sul tuo giovine fronte, oh, lascia, lascia Ch’io prema il labbro acceso e trepidante, Ch’io ti susurri l’unica parola Che t’incateni a me per un istante.... Ho bisogno d’amore. Oh, si vouz rencontrez quelque part sous les cieux....

E quale il cicognin che leva l’ala per voglia di volare, e non s’attenta d’abbandonar lo nido, e giù la cala; tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l’atto che fa colui ch’a dicer s’argomenta. Non lasciò, per l’andar che fosse ratto, lo dolce padre mio, ma disse: «Scocca l’arco del dir, che ’nfino al ferro hai tratto».

Ond’ io, ch’era ora a la marina vòlto dove l’acqua di Tevero s’insala, benignamente fu’ da lui ricolto. A quella foce ha elli or dritta l’ala, però che sempre quivi si ricoglie qual verso Acheronte non si cala». E io: «Se nuova legge non ti toglie memoria o uso a l’amoroso canto che mi solea quetar tutte mie doglie,

Arrivammo a Lourdes un pomeriggio del mese d’Ottobre, nella più alta ora del sole. Avevamo percorsa in pochi giorni la più bella e felice strada che forse ricordino i miei occhi di viandante. Ora entravamo in Cristo. L’ala di Dio ricopriva noi, reduci dai luoghi di perdizione.

Su l’ala rapida Te invola il tempo Che non s’arresta: Te, forse milite D’aspri e bollenti Conflitti umani: Forse una vittima, Forse un ribelle De l’indomani. Te divina di forme, un vedea Bianca qual giglio e bionda come Dea Egli, la prima volta: Avevi un fior di prato a la cintura, E parevi, così ridente e pura, Tutta di sole avvolta.

Ma indarno di questo antico castello cercheresti più le sue torri e le sue valide mura. Eppure fu esso come, due secoli dopo, quello di Montalcino a’ Senesi, l’ultimo baluardo della parte più popolare, che vi sostenne gli estremi assalti! Ma ora l’ala del tempo che tutto distrugge, e la forza motrice del vapore, che sulla via ferrata, rapida come il pensiero vi scorre d’appresso, concede appena a color che trasporta di scorger più dov’egli si fosse. Se per le fazioni cui fu collegato, i nostri cronisti non ne cercassero ricordanza, appena il suo nome avrebbe un eco in quest’et

Strappami la speranza, Scava coll’ugne adunche entro il mio petto; Stendi l’ala sul letto di dolore Di mia madre che muore. T’accanisci: che vale? È mia la giovinezza, è mia la vita! Nella pugna fatale Non mi vedrai, non mi vedrai sfinita. Su le sparse rovine e su gli affanni Brillano i miei vent’anni.

ché di giusto voler lo suo si face: veramente da tre mesi elli ha tolto chi ha voluto intrar, con tutta pace. Ond’ io, ch’era ora a la marina vòlto dove l’acqua di Tevero s’insala, benignamente fu’ da lui ricolto. A quella foce ha elli or dritta l’ala, però che sempre quivi si ricoglie qual verso Acheronte non si cala».

E quale il cicognin che leva l’ala per voglia di volare, e non s’attenta d’abbandonar lo nido, e giù la cala; tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l’atto che fa colui ch’a dicer s’argomenta. Non lasciò, per l’andar che fosse ratto, lo dolce padre mio, ma disse: «Scocca l’arco del dir, che ’nfino al ferro hai tratto».