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Ma lui.... capite? quando paga, paga bene. Questo è il manco! disse il collega scrollando il capo, ma non senza darsi involontariamente una fregatina di mani. Del rimanente, a voi tocca a far nascere l'occasione; perchè io, in questa sorte di cose, non son uso a metter fuoco ai buschi; e per non espormi a' garbugli del poi, non fo mai il provocatore.

L'uno, come forse l'indovina il lettore, era quel tristo del Martigny, il maestro di scherma, che, uso a garbugli e a risse, aveva preso sopra di d'aggiustar con Damiano le partite dell'Illustrissimo e quelle ancora del cavalier Lodovico. Il compagno era un furfante, postogli a' fianchi per conto suo, dallo stesso signor Omobono.

FILIGENIO. Ecco, ecco il secretario de' suoi pensieri: ecco qua il domestico, il maiordomo maggiore, l'inventore e l'essecutore de' suoi garbugli. FILIGENIO. Forca, vieni a tempo: ascolta questo gentiluomo che dice.

L'Emerenziana era, fra le donne del vicinato, quella che veniva più spesso a visitar la Teresa, a recarle del lavoro per le sue pratiche. Non passavan due giorni senza che tornasse, come la febbre quartana, a far la dottora colla vedova, che le dava troppo facile orecchio. Bisognava udirla cornacchiare i segreti di tutto il quartiere, dame o pedine, mercantesse od operaie che fossero; lasciar trasparire con certe reticenze, e sempre come in confessione i garbugli, i rigiri in cui si era invischiata ma per amor del bene, diceva certi imbrogli, certi coperchielle e matasse distrigate da lei sola: rigattiera e pegnataria ne sapeva, per verit

Ti piaceran le donzelle d'onore di quelle principesse della corte, non mica vaghe del far all'amore, ma ingravidate senz'aver consorte? Mille garbugli infami di scrittore, che tutto guarda colle luci torte, e ad ogni mal facilita la via, dicendo: Insegno la filosofia.

Ma quest'ultima corda non sonava bene allo zio arciprete, il quale era il più nuovo uomo nei garbugli della politica.

PANURGO. Qualche cosa faremo. ESSANDRO. Questo qualche cosa è niente. PANURGO. Poiché abbiamo cominciato ad ingarbugliar Gerasto, ingarbugliamolo insino al fine. ESSANDRO. Come l'ingarbugliaremo? PANURGO. Non dubitar punto, stammi allegro e lascia fare a me che mi sono trovato a magiori garbugli di questi. ESSANDRO. Fa' che non sia bugiarda la speranza che ho in te.

I garbugli, i sottomani, gli occulti uffici, che facevano quei due partiti onde non fossero licenziate per le stampe le composizioni dell'autore della Marfisa, facetamente derisorie le poesie del Chiari e del Goldoni, erano instancabili e furenti. Stanza 3. contro anche san Francesco, e va nel verde. Nelle concorrenze agli uffici in Venezia s'usano tre bussoli da raccogliere i voti secreti.

Giunto a trapelare la faccenda di quella tenuta di libri, lo scaltro Bonaventura aveva fatto dire al bottegaio non esser dicevole che egli tenesse a fargli i conti quel giovane, il quale aveva mano in certi garbugli politici, con quella gente che voleva rovesciare il governo, arruffare la cosa pubblica e dar di piglio nella roba altrui; però badasse egli alle cose sue e non si ostinasse a tenerlo presso di , che gliene sarebbe potuto derivare gran danno.

CINTIA. Io non so quello che vi diciate, e io ho altri garbugli per la testa che badar alle vostre ciancie. LIDIA. O dolor che avanzi tutti gli altri, o anima, o spirito mio, perché non fuggi da questo corpo tribulato? Non vi muove dunque la data fede? CINTIA. Che fede, che fede vi diedi io mai? LIDIA. Mi desti quella fede solo per ingannarmi sotto quella fede!