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Soglion tutti i felice, e lieti amanti Spesso nanti lor dolci inamorate Andar, con dellettevoi versi e canti Per exaltarle, e per trovar pietate Et io, con mesti accenti e flebil pianti A tue maniere crude & dispietate Vengo: e dimando poi che 'l vol mia sorte Da tue man non più tante, una sol morte

Flebil vista a mirarsi Sulla terra stillar vile e negletto Il tronco, onde Ellesponto anco paventa: Atro il bel volto e sparsi I crin fra il sangue, e del feroce aspetto La bella luce impallidita e spenta! CHIABRERA, Ode in morte di Astore Baglione.

Allor s'udì con dolorosi pianti chiamar soccorso dal celeste regno: ma quelle voci andaro poco inanti, che venne il mar pien d'ira e di disdegno, e subito occupò tutta la via onde il lamento e il flebil grido uscia.

Vittime tutti d'uno stesso inganno, Nell'imo vostro cor chiuso è l'affanno Che la parola invan cerca ridire, E s'ode solo qualche flebil suono. Incompreso dai più, mentre che un tuono Sublime dorme nelle vostre lire. La candida fanciulla ha sedici anni E non provò duolo ancor, gioia; Ignora i gaudi tristi e i dolci affanni E il disperar per fieri disinganni,

Rubichea mia: poi che la sorte adversa Non vol che 'l mio disio iusto habbi luoco Ma tua faticha e mia servitù persa: Vol che sia: & ambe dua: tenuti a giuoco: La flebil vita mia: sia sempre immersa In lagrime: in sospiri: in laccio: in fuoco E se non trovo alcun: che mi conforte Con queste propria man: darommi morte. Rub.

Infra la turba lagrimosa e trista, Ch'al chiamar d'Ebrain mossero il passo, Venne Licasta, ed a la flebil vista Ella si feo come insensibil sasso; E quando a favellar forze racquista, Gridò gemendo: o del mio viver lasso E de gli affanni miei solo sostegno, In quale guisa a ritrovarti vegno?

So ben ch'a donna non si può far cosa che più soave e più piacevol sia, ancor che se ne mostri disdegnosa, e talor mesta e flebil se ne stia: non starò per repulsa o finto sdegno, ch'io non adombri e incarni il mio disegno. 60 Ecco pel bosco un cavallier venire, il cui sembiante è d'uom gagliardo e fiero: candido come nieve è il suo vestire, un bianco pennoncello ha per cimiero.

28 Onde con mesta e flebil voce uscìo espedita e chiarissima favella, e disse: Se tu sei cortese e pio, come dimostri alla presenza bella, lieva questo animal da l'arbor mio: basti che 'l mio mal proprio mi flagella, senza altra pena, senza altro dolore ch'a tormentarmi ancor venga di fuore.