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Cirno son io: de l'onda Che mi flagella i liti, Qual d'armonia gioconda, Serbo nel seno i liberi ruggiti; D'odio, d'amor, di sdegno Facil s'accende il petto; Pronto il braccio e l'ingegno Al par del mio moschetto! O madre Italia, e vuoi Che da te svelta io giaccia? Ch' io non aduni ai tuoi I miei sensi, i miei fati e le mie braccia? Chiedi gemme e tesori? Gemme e tesori ho anch'io: Gemme?

V'è chi corre al timon, chi i remi prende; van per uso agli uffici a che son buoni: chi s'affatica a sciorre e chi a legare; vota altri l'acqua, e torna il mar nel mare. 13 Ecco stridendo l'orribil procella che 'l repentin furor di borea spinge, la vela contra l'arbore flagella: il mar si leva, e quasi il cielo attinge.

Avanti, mio Veloce! avanti. Egli stimola il fido destriero, lo sprona con certe spine di argento che ha ai calzari, gli flagella il ventre, gli apre ferite, lo fa sanguinare. Il cavallo spiega la sua maggior velocit

Rammentando che Luino fu patria dell'angelico Bernardino, lo stupendo pittore che effigiò le sante e gli angeli con sorrisi di cielo, andiamo al molo che serra le acque cupe: il lago flagella i dadi di pietra e il ripicchio si diguazza come stanco di battaglia. Per la via lunata, passati sotto un arco che mostra un poderoso leone di pietra, incontriamo una stradetta montana su un terrapieno: a sinistra il lago, a destra la montagna. È una stradetta non disagiata, non ricca, un tesoro pittoresco, a tratti s'inclina e quasi tocca la ghiaia, a tratto si solleva e mostra giù giù il lago coll'abbagliante luccicare tra i boschetti o col verde intensissimo lungo le coste profonde, o coll'irrequieto spumeggiare attorno agli scogli: più in l

28 Onde con mesta e flebil voce uscìo espedita e chiarissima favella, e disse: Se tu sei cortese e pio, come dimostri alla presenza bella, lieva questo animal da l'arbor mio: basti che 'l mio mal proprio mi flagella, senza altra pena, senza altro dolore ch'a tormentarmi ancor venga di fuore.

Un vento forte flagella il mare; si sollevano altissime onde, dalle creste candide di schiuma, e la nave danza su quelle. Gli schiavi vengono cacciati tutti nella stiva ed accatastati col

Al solco Durissimo fra tanto, a l'aere impura Suda il magro colòno; e, se la verga Del discreto signor non gli distende Le bronzee terga e lo flagella a morte, Ben felice esser dee, che possa un giorno, Dai travagli consunto e dal digiuno, Cader sovra l'aratro, e con le ignude Ossa impinguar del pio padron la gleba.

Sono l'uracano, il fulmine, e il terremoto, terribilissimi segni dello sdegno di Dio; ma più del terremoto, del fulmine, e dell'uracano, flagella terribile la umanit

Di sotto il mar, di sopra mugge il cielo, il vento d'ogn'intorno, e la procella che di pioggia oscurissima e di gelo i naviganti miseri flagella: e la notte più sempre si diffonde sopra l'irate e formidabil onde.

Scende sul cor rimorso, e lo flagella, Ma speme santa mitiga i tormenti. Scerne l'uom ch'ogni vita si scancella, Quasi che gli anni suoi fosser momenti, E invaso allor da salutar terrore, S'umilia, e invoca, e trova il Redentore.