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In un momento in cui fummo invasi da un terrore indicibile, chiamammo il brigadiere all'uscio della stiva e lo pregammo di metterci in condizione di poterci aiutare con le nostre gambe e con le nostre braccia in caso di disastro. Lo supplicavamo con tutte le parole carezzevoli a nostra disposizione.

Placido sull'antenna, pensavo; pensavo che quella mia discesa nella stiva era stata giusta e saggia, perché ne avevo dedotto la certezza che quel gin-mù ingannava mia madre. Il carico di schiavi l'avevo visto co' miei occhi; nessun'altra mercanzia apparve sotto sopra il ponte. Sentivo d'essere caduto in potere di un feroce nemico, e fanciulletto e solo, provavo il bisogno di difendermi, di armarmi, di conquistare le nobili forze del corpo e della mente, tanto più che difendendomi mi pareva di vendicare mia madre. Sotto i miei piedi penzolanti nel vuoto vedevo l'equipaggio della nave muoversi, affaccendarsi; tutta quella folla mi sembrava ostile. Compivo in quel giorno undici anni; mi rammento di aver fatto questo computo. Undici anni! pensai con orgoglio, e levando il mio berretto marinaresco dal capo, mormorai gravemente come compiendo un voto sacro: Sii tu il mio Kuan, il mio berretto di virilit

Poco dopo vide spuntare a bordo un primo lume e dalla finestrella della stiva accendersi il fuoco della macchina, mentre un leggero sibilo e un pennacchietto di fumo annunciavano la prossima partenza.

I preparativi fervono. Le grandi braccia lente delle gru hanno posto nella stiva aperta le ultime casse. Erano bagagli d'emigranti, poveri bauli di legno grezzo, cesti, vecchi cofani borchiati di ferro che gemevano sotto la stretta delle funi. La passerella viene ritirata. Nulla è più fra la terra e la nave. Si ode un comando. Gli argani di prua si mettono a girare con frastuono: l'

Non c'è penna che possa narrare che cosa ho sofferto e che cosa hanno sofferto i forzati lungo la traversata burrascosa. Io credevo di essere diventato grigio. I galeotti uscirono dalla stiva lividi e paonazzi come gli annegati. Io non sono giornalista, ma se lo fossi non starei quieto fino a quando questo assassinio legale fosse cancellato dai regolamenti che regolano il trasporto dei forzati per mare. Sono severit

Unico spavaldo un colonnello grassoccio, mani sui fianchi, gomiti in fuori, testa alta. Ondeggia sopra, avviluppante, l'immenso puzzo nauseoso acido e dolciastro degli eserciti austriaci. Puzzo di fogna, stiva, iodio, sudiciume, orina fermentata, latrine, becchi, e serraglio. Raby in piedi grida: Siete tutti prigionieri! Ma gli ufficiali austriaci e ungheresi discutono fra di loro animatamente.

Spesse volte il vero piglia gli aspetti dell'allucinazione. Mi sembrò repente che quel corpo legato e disteso si riflettesse dieci o dodici volte collo stesso profilo e collo stesso atteggiamento, quasi ripercosso nei cristalli di due specchi neri. Il mio sguardo fuggì atterrito all'opposto lato della stiva.

Nel medesimo tempo il postale scompariva: la lotta tra l'acque e il fuoco era davvero stata viva, ma le prime avevano trionfato e colla stiva colma da esse affondarono eziandio i carboni bruciati ma spenti. La superficie dello stretto ridivenne quieta e piana; solo qua e l

Ecco perché spiante nell'ombra allo spiraglio della stiva, intravvedendo la bieca fantasmagoria di martirii che ti accennai, tremavo; quello era l'ignoto. Ecco perché la sferzata precisa ed evidente del pastore d'uomini mi aveva ridonata la calma e colla calma la forza.

Come una forte gru metallica, io svolgo tra le mie due ruote una catena di ferro, munita d'una trappola a molla, e la calo entro la stiva del Vaticano!... Braccio nodoso, chela di granchio mostruoso.... E' semplicissimo.... Guardate: la trappola si richiude, e io tiro, tiro lentissimamente, su, su, codesta balla pesantissima di corone da rosario, di crocifissi, di scapolari.... È un papa!