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Onesto e prudente e utile a tutti, ma principalmente agli Ungheresi, sarebbe il dichiarare netto fin d'ora quel ch'essi intendano per diritti del regno e per integrit

Mentre Raby fila in vetturetta, un borghese di Flagonia si precipita ai miei piedi: Le do mille franchi, signor tenente, mille franchi, se mi lascia ammazzare quel porco! Io lo calmo con un gesto. Soldati, mitraglieri e bersaglieri si accalcano. Sull'altra riva s'avanza un corteo pomposo, formato da un maggiore dagli ussari ungheresi, tre trombettieri e tre ussari tutti a cavallo.

Spinsi l'indipendenza sino a rispondere con un rifiuto esplicito all'incerta ipotetica offerta d'ajuti pecuniarî all'intento; dissi che ajuti fatti costituirebbero tra chi li darebbe e me un vincolo ch'io non voleva accettare; e suggerii si volgessero a pro dei poveri Polacchi e Ungheresi.

Sono figli della Drava e dei Carpati: Ungheresi ch'erano pochi mesi addietro nelle file nemiche. Soldati e prodi, essi s'apprestavano al debito loro nella battaglia; ma quando si videro a fronte la bella bandiera dai tre colori, e udirono il grido all'armi! d'Italia, sentirono un brivido nell'ossa, come s'essi movessero a guerra fraterna, e calarono l'armi e s'arresero.

Quei prossimi e preziosi istanti non lasciano assai tempo per risvegliare que' ricordi, per parlare di quelle strette relazioni che dai principî del cristianesimo avevano uniti i Polacchi e gli Ungheresi coi vicini Italiani. Il loro pensiero è tutto occupato di questo combattimento europeo coll'atroce dispotismo, tanto per la libert

La stessa ingiunzione io feci ad una compagnia calabrese, che stava alla mano, e tutta quella brava gente caricò intrepidamente il nemico. La colonna che marciava dietro e che prese la stessa direzione, era comandata dal generale Eben, che marciava alla testa con un nucleo di valorosi ungheresi.

Mi racconta in cattivo italiano che è stata dimenticata ad Aviano dal fidanzato ufficiale austriaco. Le domando che cosa succeda a Lubiana. Mi risponde che a Lubiana si odiano gli Ungheresi, ma non si amano neanche i Serbi.

La nostra irritazione sale, con la notte gelata, verso le prime stelle che ironiche deridono la leggendaria buona fede credenzona italiana. Bestemmiando, bersaglieri e mitraglieri accendono i fuochi sulle due rive, a destra e a sinistra degli ungheresi che accendono anch'essi dei fuocherelli timidi. Il freddo notturno aumenta.

E se l'ebbero dagli stranieri che per dieci secoli eglino stimolarono senza posa e affannosamente a irrompere sull'Italia ogni qualvolta il loro regno pericolava, e vi chiamarono successivamente Franchi, Sassoni, Inglesi, Angioini, Spagnuoli, Ungheresi, Turchi, Svizzeri, Francesi, Austriaci per essere protetti dalle impertinenze dei sudditi che considerando il papa-Dio un impostore; e il papa-re un usurpatore e un tiranno, non avrebbero tardato un'ora, senza quegli angeli custodi, a metterlo alla porta e peggio.

In fondo alla camera vi sono due ungheresi sdraiati su due brande. Anche voi, veri o finti malati, vi farete curare all'Ospedale di Tolmezzo! Quando ridiscendo giù, spingendo davanti a me gli ufficiali austriaci, la situazione in piazza è peggiorata. Arruffio di gesti e troppe voci tedesche altisonanti.